Tragedia londinese con vecchio signore ovvero Lo ‘stop’ dell’imperatore

Il vecchio gentiluomo inglese ebbe ancora il tempo di leggere quasi tutte le   parole   finali dell’ultima pagina: “Fu tra le rovine del Campidoglio che concepii l’idea di un lavoro che mi ha rallegrato per quasi venti anni della mia vita…” ma già le fiamme del suo caminetto avevano finito di bruciare anche quella pagina,  come avevano fatto   di tutti i precedenti volumi della sua “History of the Decline and Fall of the Roman Empire”.

Era stato lui stesso, Edward Gibbon ad  aver decretata ed eseguita la crudele sentenza ed aveva distrutto l’opera sua, con profonda tristezza ma con piena coscienza di studioso allorché si era reso conto che scrivendo  quei ponderosi volumi, pieni di note e di erudizione, egli non era riuscito a spiegare  le ragioni di quel tragico collasso che aveva cambiato la storia del mondo. Che il suo lavoro  era sbagliato dalla A alla Zeta, egli lo aveva appreso leggendo sul quotidiano di Torino “La Stampa” del  16 aprile del 2016 l’intervista ad un’altra insigne studiosa che aveva rivelato: “La politica che sigilla i confini erode i valori europei e non risolve il problema. L’impero romano entrò in crisi quando , dopo aver cercato sempre di praticare l’inclusione dei popoli conquistati, Adriano disse stop e costruì il Vallo”.

E dire che la soluzione del giallo era vicina, proprio nel suo paese ed egli, Edward Gibbon, non se n’era accorto. E dire che quell’Adriano aveva parlato chiaro, addirittura in inglese, pronunciando  la fatidica parola “stop” e provocando così quella catastrofe epocale.

Una lacrima solcò la guancia dello storico. Non si assiste a cuor leggero al fallimento della propria vita senza un attimo di malinconia; ma la riconoscenza ebbe in lui la meglio. Prese la sua più bella penna d’oca e scrisse una lettera di pentimento e di ringraziamento a quella collega, che era anche membro del parlamento del suo paese, per la verità su uno scalino più alto, perché   Laura Boldrini   era presidente della Camera dei deputati italiana, mentre lui era un semplice deputato in quella di Londra.

Alberto Indelicato