Sudamerica inglese?!

Napoleone?
Ebbe a che fare con il mondo intero il Corso.
Perfino, indirettamente, con l’America Latina.
Ho in altra occasione trattato dei Braganza costretti dalla invasione del loro Portogallo ad opera di truppe inviate da Napoleone a riparare in Brasile e della conseguente, successiva nascita dell’Impero appunto brasiliano oggi dimenticato ma vivo e operante fino al 1889.
Tratto qui per cenni e brevemente invece delle invasioni britanniche delle città e terre del Rio de la Plata, città e terre che formeranno dipoi Argentina e Uruguay.
Invasioni concepite e realizzate dagli inglesi – dapprima per non pianificate iniziative di singoli generali e dipoi ufficialmente – nel biennio 1806/1807 nell’intento di trasferire in terra d’America, essendo in quegli anni la Spagna alleata della Francia, la guerra europea contro il Corso.
Alterne le fortune d’Albione nella circostanza.
Conquista e perdita repentina di Buenos Ayres.
Entrata in e abbandono di Montevideo…
Vittorie e sconfitte.
Queste, ad opera di un generale di origini francesi (Jacques de Liniers, ispanizzato in Santiago Antonio Maria de Liniers y Bremond) capace di radunare e vittoriosamente guidare in più occasioni truppe composte sia da milizie spagnole che da volontari locali.
L’abbandono nel luglio 1807 della regione segnò la fine di ogni sogno di colonizzazione britannico nella parte meridionale dello stesso, Isole Falkland (o Malvinas) escluse.
(Tra il 1796 e il 1814, a nord, sulla costa atlantica, gli inglesi si impossessarono invece della Guyana, ma questa è un’altra storia).

Mauro della Porta Raffo