Sempre la stessa storia: corruzione e amanti

Il 16 marzo 1914 esce su “LE  FIGARO” un articolo intitolato “Note biografiche di  Jo  di M. Joseph Caillaux” , relativo alle lettere spedite dal ministro Joseph Caillaux all’epoca marito di M.me Berth Dupré  a sua moglie e a  m.lle Henriette Raynouard sua amante.

Le lettere erano già state oggetto di discussione fra Joseph e la moglie Berth che le aveva utilizzate per negoziare la sua posizione economica ed estorcere al marito la promessa che avrebbe abbandonato l’amante, lei in cambio aveva promesso di distruggerle. Cosa che fece nel 1909 bruciandole , ma non prima di averle  fotografate.

Nel 1910 Caillaux riprende la relazione con l’amante sino ad arrivare ne1 1911 al divorzio anno in cui cominciano a trapelare  indiscrezioni sulle famose lettere, che diventano oggetto di scandalo nel 1914 quando Caillaux viene nominato ministro delle finanze nel Governo Doumergue.

La lettera più compromettente è sicuramente  quella del 15 luglio 1901,  in cui il ministro si vanta con la moglie di essere riuscito a far affossare l’idea dell’imposta sui redditi, pur fingendo di sostenerla. Caillaux ben sapeva che se gli elettori erano disposti a  perdonare le sue scappatelle e il suo divorzio non avrebbero di certo perdonato questa scorrettezza, trattandosi di uno dei temi principali della campagna della sinistra .

Catalogo dell’epoca sull’arma del delitto Calmette catalogo ALFA del 1911
Catalogo dell’epoca sull’arma del delitto Calmette catalogo ALFA del 1911

Per capire meglio il personaggio, occorre dire che Caillaux nasce a Mans il 30 marzo 1863, giovanissimo entra in politica aderendo alla Alleanza Repubblicana Democratica già alla sua fondazione nel 1901 ,cambia poi bandiera  iscrivendosi al Partito Radicale nel 1910, dove diviene una delle figure di spicco nella proposta dell’imposta sui redditi  e sul libero scambio.

Causa queste idee innovative suscita rancori da parte dei suoi vecchi amici della destra nazionalista che  con l’aiuto del direttore del FIGARO Mr. Gaston Calmette, iniziano una violenta campagna di stampa contro di lui, insinuando che le somme ricevute da Caillaux  per finanziare la sua campagna elettorale  non siano state dichiarate.

Il giorno stesso della pubblicazione dell’articolo incriminato m.lle Henriette Raynouard nel frattempo divenuta M.me Caillaux, detta ” Riri ” si precipita dal Presidente del Tribunale civile per  chiedere se sia possibile impedire la continuazione della pubblicazione delle lettere, ottenuta risposta negativa, alle ore 15  dello stesso giorno  la signora entra nella  famosa armeria di Gastinne – Renette a Parigi in via F. D. Roosevelt.

Sede storica del quotidiano Le Figaro
Sede storica del quotidiano Le Figaro

I commessi  che la ricevono, accorgendosi di avere a che fare con una dama del gran mondo, chiamano il signor Gastinne padre, il quale riconosce immediatamente nella bella quarantenne che ha di fronte la moglie del ministro delle finanze francesi.

Stand di tiro del negozio Gastinne - Renette a Parigi
Stand di tiro del negozio Gastinne – Renette a Parigi

Madame Caillaux  chiede di acquistare una pistola  da difesa , monsieur Gastinne le consiglia prima una pistola a tamburo ,ma visto che il grilletto risulta troppo duro per  la forza della signora, le propone la Browning 1906 in calibro 6,35 mm , una delle armi più innovative dell’epoca,  dicendo la fatidica frase: ” Prenda questa signora è un’arma che uccide”.

Dopo di che fa accomodare  la signora nello  Stand di tiro della Maison dove il celebre armaiolo le  da le istruzioni necessarie per l’uso dell’ automatica e le insegna a sparare  sul bersaglio a distanza.

Un inserviente carica l’arma con sei colpi, la signora, come dichiarerà poi durante l’interrogatorio, pensa che due colpi possano bastare,  ma per evitare polemiche lascia caricare completamente il caricatore.

Il Ministro Caillaux
Il Ministro Caillaux

Dopo questa  breve lezione di tiro madame Caillaux  esce dall’armeria, sale sul fiacre del Ministero in uso a suo marito, e si fa portare in rue Drouot  dove c’e la direzione del giornale “Le Figaro”, dove, non trovando il direttore, decide di aspettarlo. Quando M.me Calmette arriva in redazione  accompagnato dallo scrittore Bourget, viene informato dal portiere che una signora che lo sta attendendo ,leggendo  il biglietto da visita ,rimane molto sorpreso ma  per non essere scortese autorizza il portiere a farla entrare.

M.me  Caillaux non appena introdotta nell’ufficio del direttore estrae la mano destra dal manicotto di pelliccia impugnando la sua Browning e vuota i sei colpi del caricatore colpendolo due volte al petto una volta alla coscia ed una all’addome. Mortalmente ferito m. Calmette crolla a terra, in un lago di sangue, viene trasportato in una vicina clinica, dove muore alle ore 00,30 del 17 marzo 2014, contrariamente a quanto sarebbe stato  logico fare, non viene tentata nessuna operazione.

M.me Caillaux ovviamente viene portata in commissariato dove dice agli agenti: “ Non toccatemi sono una signora”, in seguito, interrogata dal Commissario di polizia, a sua discolpa dirà: “ Poichè che in Francia non v’è più giustizia, mi sono fatta giustizia”.

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L'Avv. Labori L’Avv. Labori[/caption]

Grazie all’abile difesa dell’Avv. Fernand – Gustave – Gaston  Labori (già difensore di Dreyfus e Zola), la giuria viene convinta che il crimine non sia stato un atto premeditato ma un  riflesso incontrollato dell’animo femmineo . La difesa riesce così ,abilmente, a trasformare  un assassinio in un delitto passionale. Pur se contrastato dall’abile arringa della pubblica accusa sostenuta da un gigante della parola quale l’ Avv. Chenu che chiedeva alla corte 5 anni di prigione, la giuria alle ore 20,55 del 29 luglio esce dalla camera di consiglio , riprende posto sui banchi e il presidente della corte di Assise della Seine recita:

Noi ,Presidente della corte  di Assise M. Albanel , dichiariamo l’accusata non colpevole e ordiniamo che sia rimessa in libertà, se non deve essere ritenuta per altri crimini.

Ovviamente ci furono delle dimostrazioni contrarie nella sala e sui marciapiedi di fronte al Tribunale e la polizia dovette procedere a degli arresti

Nonostante  lo scandalo Caillaux riprende la sua carriera politica e nel 1926 ritorna ad alto livello, questa volta schierato a  Sinistra ,come Vice presidente del Consiglio e ministro dell’economia.

Passiamo ora a descrivere l’arma del delitto

 

Funzionamento:

La FN Mod. 1906 è una semi automatica ,questa tipologia di armi presuppone che la pistola si ricarichi automaticamente dopo ogni colpo esploso, utilizzando parte dei gas emessi dall’esplosione della cartuccia,  ma per poter esplodere successivamente i colpi bisogna dopo ogni sparo rilasciare il grilletto e comprimerlo poi nuovamente.

Tutto ciò fa capire che solo intenzionalmente si possono esplodere 6 colpi in successione e non per errore.

FN 1906 MODELLO A DOPPIA SICURA (senza la sicura sul lato sinistro del castello)
FN 1906 MODELLO A DOPPIA SICURA
(senza la sicura sul lato sinistro del castello)

 

Dimensioni:

Calibro 6,35

Capacita 6 colpi più eventualmente uno in canna

Lunghezza totale 115 mm.

Lunghezza canna 54 mm.

Peso a vuoto gr. 360

Peso carica gr. 395

Finitura: brunitura nero brillante

 

Storia:

Quest’arma  a semplice effetto con percussore lanciato ,doppia sicurezza, hammerless , smontaggio senza attrezzi, è identica  alla Colt mod. 1908 (cal .25) in quanto nasce dalla stesso genio di J.M. Browning ; fu  prodotta dal 1906 al 1932 in 1.250.000 esemplari  e introdusse la cartuccia da 6,35 mm. sul mercato europeo.

Dopo aver prodotto circa 100.000 esemplari , si decise di applicare una sicura sul lato sinistro del calcio, principalmente per rendere più facile lo smontaggio  ; dopo questa modifica la pistola venne denominato tripla sicura (oltre al fermo infatti vi era la sicura sul calcio e sul caricatore) anche se era più conosciuta come Browning Baby nome però che venne poi definitivamente e ufficialmente utilizzato per il nuovo modello che uscì negli anni venti.

L’arma di cui abbiamo parlato sin ora veniva prodotta dalla Fabbrica Nazionale d’Armi da Guerra a Liegi città che vanta una tradizione secolare nella fabbricazione delle armi, (già nel XIV secolo vi erano delle corporazioni specializzate nella fabbricazione di pezzi per armi da fuoco),

Nel 1888 il governo Belga lancia un bando per la produzione di 150.000 fucili a ripetizione,i più famosi fabbricanti di armi (Ancion,Dresse, Dumolin, Francotte, Manufacture Liegeoise d’Armes a Feu ,Nagant, Jansenn, Pieper, Pirlot,  Simonis) si riuniscono e decidono ,al posto di mettersi in concorrenza ,di associarsi e fondano il 3 luglio 1889  la FABBRICA NAZIONALE D’ARMI DA GUERRA

La società si impegna a fornire al governo 150.000 fucili, al prezzo fisso di 79 franchi oro cadauno.

Viene scelto come modello  il Mauser 1889 ; la FN rileva dalla LOEWE proprietaria della Mauser, il relativo brevetto, e acquista in Germania le macchine utensili  per la  produzione, nonchè un gigantesco terreno a Herstal dove  costruisce la nuova officina e agli inizi del  dicembre 1891 i primi fucili mod. Mauser escono dalla linea di assemblaggio.

La Fabrique  Nationale  d’Armes de Guerre acquisisce rapidamente una certa notorietà e per incrementare la sua produzione e occupare le linee e le maestranze, si lancia nei mercati delle biciclette, delle armi da caccia, delle auto e delle moto. Ma è dopo l’incontro con John Moses Browning che la società , grazie alla produzione della nuova automatica adottata nel 1900 dall’ armata belga, ha un’enorme sviluppo.

Nel 1914 , in seguito all’occupazione del Belgio da parte delle truppe Tedesche,  l’azienda chiude e magazzino  e macchine utensili vengono  requisiti.

Dopo la guerra, la società ridiventata  belga, tra mille difficoltà riprende la produzione , estendendo il suo campionario anche ai fucili /mitragliatori, mitragliatrici e cannoni.

Nel 1929 con la crisi viene chiuso il settore automobilistico  mentre continua la produzione delle armi.

Nel  maggio 1940 con la guerra lampo il Belgio ed il nord della Francia passano di nuovo sotto il dominio Germanico. La F.N. viene nuovamente requisita e la produzione di armi per l’occupante  prosegue sino al luglio 1944.

Nel settembre dello stesso anno dopo la liberazione di Liegi, la FN lasciata nella più totale devastazione dai tedeschi ,riprende la produzione di fucili, pezzi di carri armati, fustini per benzina, oltre al ricondizionamento di armi leggere Americane.

Dopo questo periodo bellico, la ripresa è totale e si riprendono  a produrre fucili da caccia, pistole, fucili Mauser, motociclette, nonché motori da aereo e cartucce.

Nel 1970 la F.N. impiegava 12.000 persone ed era in condizioni di produrre quotidianamente :

800 Pistole automatiche

500 fucili da guerra

500 armi da caccia o sportive

1.000.000 di cartucce

Adriano Sala