Riscaldamento del pianeta Terra e Inquinamento antropico

Ha l’inquinamento antropico a che fare con il riscaldamento del pianeta Terra?
Ora – e lo ribadirò in conclusione – non v’è essere vivente più idiota dell’uomo e l’inquinamento da questi causato è per mille versi e conseguenze catastrofico e ovviamente da combattere con ogni possibile mezzo.
Ciò detto, sia pure forse – a denti molto stretti e dubitando – ammettendo che un qualche minimo effetto in tema l’abbia (quanto alla velocità), è folle, arbitrario e non scientifico attribuire all’operato umano la responsabilità dell’innalzamento delle temperature in atto.
Per prima cosa – minando alla radice l’assunto – non è affatto vero che nella storia della Terra non ci siano stati periodi più caldi nei quali appare (ed è) impossibile sostenere che l’essere umano inquinasse se non in modo del tutto ininfluente a questo come a qualsiasi riguardo.
Ridicolo affermarlo visto che i dati scientifici dimostrano nel trascorrere del tempo senza tema di smentita il contrario.
Tralasciando periodi climatici preistorici, sappiamo per certo almeno che temperature alte come e più di quelle attuali sono state riscontrate sia nel ‘Periodo Caldo Romano’ (tra il 100 avanti e il 200 dopo Cristo) che nel cosiddetto ‘Optimum Climatico Medievale’ (tra l’anno 800 e l’anno 1250 indicativamente).
Per inciso, ragionando in materia, come è possibile trascurare il fatto – incontrovertibile e documentatissimo – che tra ‘Periodo Romano Classico’ e ‘Optimum Climatico Medievale’ così come dipoi tra quest’ultimo e il ‘Nuovo Periodo Caldo’ per convenzione iniziato intorno al 1850 ci siano stati secoli e secoli di freddo e gelo?
Forse che l’uomo inquinava ferocemente prima, per dire, della ‘Piccola Glaciazione’ per poi smettere e ritornare a farlo dopo?
Ciò detto, alcune domande.
Per cominciare, è l’inquinamento antropico la causa delle variazioni climatiche della vasta zona sahariana?
È l’essere umano che ha provocato la desertificazione di quello che in tempi identificabili era un territorio verde con foreste sulle montagne?
Davvero, poi, qualcuno può seriamente pensare e sostenere che il Nino e la Nina siano fenomeni prodotti dall’agire umano di recente?
Nessuna documentazione in merito mentre il fatto stesso che i due accadimenti climatici collocati nel Pacifico abbiano denominazione spagnola (il Nino è il Bambino Gesù e il nome deriva dal fatto che indicativamente il fenomeno si verifica ogni tot anni nel periodo natalizio) ricorda come esistessero certamente (ovviamente, da sempre, ma glisson) nei primi anni del sedicesimo secolo allorquando, a seguito della presa di possesso in nome del re del ‘Mar del Sur’ ad opera di Vasco Nunez de Balboa e dipoi della spedizione di Fernao de Magalhaes, del lontano Oceano e del suo clima si ebbe contezza.
E che dire del famigerato ‘Buco dell’ozono’?
Studi scientifici e rilevazioni in relazione all’ozono si hanno solo dalla metà del ventesimo secolo e addirittura solamente negli anni Settanta del Novecento si cominciò a ipotizzare il ‘Buco’.
Chi mai può in cotale situazione affermare che tale fenomeno sia nuovo e antropicamente causato?
Era forse possibile studiare e ragionare in fatto, che so?, nel Cinquecento?
Mille, economiche e politiche, le motivazioni dell’allarme planetario sfruttabile alla grande da infiniti punti di vista.
Come detto all’inizio, consapevoli del fatto che non incide sul riscaldamento globale, comunque assolutamente obbligatorio lottare contro l’inquinamento operato e in opera.
Sappiamo oramai (ne abbiamo pubblica contezza almeno dal 1972 quando il ‘Club di Roma’ di Aurelio Peccei propose lo studio ‘I limiti dello sviluppo’) appunto delle limitatezze del nostro pianeta che andiamo malignamente, del tutto stupidamente attaccando.
La Terra (essere vivente che ha propri cicli e che prima o poi si libererà dell’uomo) cambia le carte in tavola secondo regole a noi ancora sostanzialmente ignote.
La Terra consente – per ora! – all’uomo di vivere.
La feriamo di continuo profondamente.
Idiozia allo stato puro ad opera di un essere profondamente stupido.
Il più stupido: l’uomo!
 
Mauro della Porta Raffo