Quote rosa? Roba da uomini

Sono sicura che le quote rosa siano state pensate dagli uomini per mettere in ridicolo le donne in politica, per vederle accapigliarsi per un posto in lista, come oche starnazzanti.

Io, donna, non vorrei mai essere eletta, ammesso che lo desiderassi, grazie alle quote rosa.

Mi piacerebbe, invece, essere scelta per capacità, intelligenza e competenza e per essere in qualche modo pari o superiore, per qualità, ad altri candidati.

Si obietta che le donne non entrano in politica perché sopraffatte dagli uomini, ma prima non andavano neanche a fare il medico o l’avvocato; poi, senza quote rosa, hanno preso a frequentare facoltà solitamente maschili e sono diventate architetto, notaio, biologhe, ingegnere….

Alcune sono bravissime, altre meno, come accade tra gli uomini.

Per questo anche entrare in politica deve essere una libera scelta.

Sono d’accordo con gli antichi filosofi che dicevano: “si natura est, mancare non potest “, infatti se c’è il talento naturale, l’inclinazione e la volontà, il successo non può mancare.

Questione di tempo.

Le donne stanno, da sole, conquistando anche gli scranni parlamentari. Non c’è bisogno di inglobare per legge persone di sesso femminile.

Finirà altrimenti che le brave dovranno soccombere, superate, per legge, dallo sciame di api in cerca di nettare.

Quando ero ragazza e vivevo a Roma, sugli autobus  c’erano delle targhette metalliche che segnalavano la priorità per alcuni posti a sedere: “lasciare il posto agli invalidi, agli anziani, alle donne ”.

Ora quelle targhette sono scomparse e al loro posto si legge: “posto riservato agli invalidi “.

Vecchi e donne devono stare in piedi?

Se l’emancipazione femminile è arrivata a questo punto, non vedo perché debba fare marcia indietro in politica, cercando le quote riservate.

Secondo me, le donne non vanno in parlamento perché non piace loro quel sistema.

Preferiscono l’azione alle parole, cioè il fare.

Lo dimostrano le tante professioni attive che scelgono e la scarsa presenza nei ruoli assembleari.

Le ‘pasionarie’ in politica sono poche.

Qualcuna intelligente.

La maggior parte solo ‘pasionaria’.

Eppure il numero di deputate va aumentando in modo del tutto indipendente dal coinvolgimento forzoso che si vorrebbe imporre.

E  presto pareggeranno il numero degli uomini.

Poi li supereranno, né più né meno, come in tanti altri settori.

Niente quote rosa, per favore, sappiamo valere da sole!

Irene Affede Di Paola