L’Europa nell’epoca di Putin e Trump

Riflessioni in merito di Gianbattista Rosa

 

1

L’ Europa è già esistita, ha vissuto una sua stagione, e poi come capita a persone e culture, è morta.

E’ nata con Roma, ed è morta con la creazione degli Stati Nazionali.

L’Europa fino al Sacro Romano Impero se pure aveva un potere politico frammentato e spesso belligerante, parlava la stessa lingua, aveva la stessa religione, si fondava sui medesimi valori e rispettava grosso modo la stessa legge.

Anche ‘d’arme’, occasionalmente, come dimostra Lepanto.

Poi, succede nelle famiglie ricche e numerose, i figli se ne sono andati e oggi i nipoti si conoscono a malapena. 

 

2

L’ Europa Unita è stato un sogno che assomiglia alle torte da esposizione, bellissimo a vedersi ma poco commestibile.

Il costruttivismo, diceva Von Hayek, ci porta a pensare che con l’ingegneria sociale noi possiamo plasmare le società come fossero componenti meccaniche, ma non è così.

Finlandesi e greci non c’entrano nulla, lituani e spagnoli nemmeno, non c’entriamo nulla noi con gli austriaci anche se li abbiamo al confine. Democrazia e parlamento europeo sono incompatibili: già la democrazia è una mezza schifezza su comunità ridotte (anche se notoriamente meglio delle alternative), figuriamoci su cinquecento milioni di persone che hanno tutte problemi diversi tra loro.

 

3 Nell’ epoca in cui la ‘diversity’ diventa il valore universale, nel contempo si vogliono umiliare e annullare tutte le diversità storico-culturali europee.

Solo europee, si badi: il National Trust vieta di chiamare le uova di Pasqua con il loro nome perché fa cristiano, ma le colline dove c’è qualche indiano sepolto sono intoccabili, perché le nostre sono superstizioni, le loro sono culture sacre.

 

4 L’ Europa Unita non va buttata, è un miracolo di efficienza se sta nei limiti in cui deve stare: trattati di libero commercio, cooperazione diplomatica, Alta Corte di Giustizia, frontiere aperte.

Sulla moneta unica non so, credo comunque che l’unica cosa peggiore di una moneta unica per Stati così diversi sia una moneta affidata ai politici italiani: le ragioni per cui vogliono la ‘sovranità’ sono proprio quelle per cui credo sia meglio stare nell’ Euro. 

 

 

In sintesi, la storia non fa salti: quando ci prova o fa disastri mostruosi (il grande balzo in avanti di Mao), o fa pasticci tremendi (l’Unione Europea).

Bisogna tornare alla politica dei piccoli passi, della tutela degli interessi nazionali (e io che sono federalista già li ritengo aggregazioni esagerate), alla sensazione dei popoli di potere almeno un po’ gestire il proprio destino.

USA e Russia sono nazioni, prima che Stati (e peraltro si sa bene quanto gli Stati dell’ Unione siano gelosi delle loro prerogative), l’ Europa no. Ma tanto l’ Europa conterà ben poco comunque.

Ci pensa la demografia a pensionarla: su cento nati nel 2016, solo tre sono nati in UE.

L’ Europa aveva quasi un quarto della popolazione mondiale nel 1960, avrà l’otto per cento tra venti anni.

E ho detto tutto….

Gianbattista Rosa