La Vetrina del Libraio

Piero Chiara e l’Italia

Riproponiamo questo interessante articolo sulla collaborazione di Piero Chiara con il quotidiano ‘L’Italia’ a firma di Gianni Pozzi e già pubblicato nel 2006 sulla rivista Rondò (Luino)

 

Tempo fa mi è capitato con l’amico Arrigoni[1] di recuperare tutti gli articoli che Piero Chiara scrisse per il quotidiano L’Italia e poi di collazionarli, per una pubblicazione a carattere privato.[2] Il commento era stato però limitato agli articoli con tema locale o che sarebbero poi stati riutilizzati per racconti o romanzi. Non dimenticammo, allora, di chiudere lo studio ricordando le tante recensioni letterarie ed auspicando di incontrare «qualche altra propizia occasione» per poterle elencare. Gli amici, riuniti attorno alla redazione del Rondò, danno ora corpo a questa occasione che cerco di utilizzare al meglio, riprendendo anche molta parte di quanto già scritto in quella non lontana occasione.

 

Il quotidiano L’Italia

L’Italia, quotidiano cattolico edito a Milano dal 1912,[3] prosegue fino al 1969, con un’interruzione da fine 1944 al settembre 1945,[4] quando riprende le pubblicazioni col nuovo titolo, L’osservatore, sottotitolo L’Italia, diretto da Pio Bondioli. Nella primavera del 1946, riassume il vecchio nome avendo come nuovo direttore, almeno nominale, don Carlo Sonzini – che già negli anni Venti vi aveva collaborato – coadiuvato da don Ernesto Pisoni, poi direttore effettivo sino al 1961. Nel dicembre 1968 si fonde con L’avvenire d’Italia per dar vita ad Avvenire, tuttora in attività.[5]

E proprio don Sonzini  e don Pisoni, chiamano Chiara al quotidiano. Entrambi vengono da esperienze varesine. Don Carlo Sonzini (Malnate 1878-1957), sacerdote nel 1901, canonico teologo di Varese, fondatore dell’ordine religioso Ancelle di S. Giuseppe, aveva dato vita nel 1914, con don Carlo Rudoni, al settimanale Luce!, restandone direttore fino al 1956, salvo l’intervallo 1943-1945 in cui fu sostituito da don Pisoni; è in corso il suo processo di canonizzazione, concluso in diocesi nel 1994.[6] Don Ernesto Pisoni (1920-1992), sacerdote nel 1943, fondatore e direttore a Varese della rivista di cultura e poesia La Via di Varese, nel 1962 sarà incaricato di presiedere la Fondazione Pro Juventute, fondata da don Gnocchi nel 1945. Chiara era stato abituale frequentatore e amico di don Pisoni, per aver collaborato con lui, e con Renzo Modesti e Guido Morselli, al mensile La Via, edito a Varese dal gennaio al luglio 1946. In questa rivista c’è un Chiara che ritroveremo su L’Italia ma certo non nei suoi romanzi: si occupava ad esempio di «Significato cristiano della Resistenza», e tutta la rivista aveva come tema il messaggio di speranza del cristianesimo che si presenta agli uomini sofferenti per indicare, appunto, una nuova via.[7]

 

Il giornalista Piero Chiara

Quasi tutti i biografi di Chiara, sembrano non dare molta importanza a questa sua ultradecennale presenza nel quotidiano cattolico, veramente notevole sia per contenuto sia per consistenza. Alcuni sorvolano sull’argomento, altri la ignorano o la citano di sfuggita, altri ancora sbagliano le date (o le riducono a pochissimi anni) o si limitano semplicemente a citare gli interventi in “terza pagina”.[8] Federico Roncoroni asserisce giustamente: «La frequentazione delle pagine dei giornali da parte di Chiara è molto più antica: risale alla fine degli anni quaranta e si distende ad accompagnare lo scrittore lungo tutti gli anni del suo apprendistato letterario; anzi, a esaminare oggi gli articoli in cui si è materializzata, si ha l’impressione di entrare in diretto contatto con le successive tappe delle conquiste culturali del futuro romanziere…».[9]

Ad onor del vero la collaborazione di Chiara con un giornale data addirittura agli anni Trenta e riguarda il Gazzettino di Venezia, soprattutto per la cronaca giudiziaria, quando egli si trovava in Friuli come aiutante di cancelleria nelle preture. Diamo in questo ragione al nostro scrittore: «Non ho cominciato tardi a scrivere, ho cominciato tardi ad avere successo». Di quell’esperienza friulana troviamo ampia traccia nei romanzi, ma anche negli articoli de L’Italia del 5.IV.1955 e del 1.II.1956.

Poi nel 1945 si era occupato di letteratura per Il giornale del popolo di Lugano, quindi ancor prima della esperienza milanese, ma con l’intermezzo della pubblicazione, il 28 aprile 1946 in La Prealpina, della poesia Azzurro gennaio (probabilmente la sua prima collaborazione col quotidiano varesino che però in quel periodo si titolava Corriere Prealpino).[10] Poi, diventato autore di successo, viene chiamato – è il 1967 – al Resto del Carlino di Bologna dal direttore Giovanni Spadolini, suo estimatore, che poi, passato alla direzione del Corriere della Sera lo vuole anche al prestigioso giornale milanese. Questi ultimi sono gli articoli più importanti ed anche i più noti; alcuni, dal 1970 al 1986, sono raccolti e pubblicati in 40 storie di Piero Chiara negli elzeviri del Corriere (Milano 1983, anche con l’indice di tutto quanto pubblicato sul Corriere della Sera). Altri suoi articoli, apparsi in svariati giornali, compaiono anche in Un bel viaggio a cura di F. Roncoroni (Cava dei Tirreni, 1997) e in Gli anni e i giorni (Pordenone, 1988).

L’elenco delle testate (alcune di carattere aziendale) in cui compare ancora la sua firma è molto lungo: Corriere del Ticino, Corriere d’informazione di Milano, Cooperazione di Basilea, Epoca, Amica, Tuttolibri, Paragone, Bollettino della Banca popolare di Lodi, Notiziario della Banca popolare di Sondrio, Almanacco Ticinese Illustrato, Quaderni Grigionitaliani, La fiera letteraria ed infine Il caffè, rivista romana diretta da Giambattista Vicari, dove pubblica, sotto forma di lettere, nel 1958-1959 i due racconti che costituiranno poi capitoli de Il piatto piange.

* * *

Chiara scrive per L’Italia dall’ottobre 1946 al 4 febbraio 1958:[11] un periodo di quasi dodici anni che vede il giornale collocato nell’ambito di un cattolicesimo intransigente e tradizionalista, visceralmente anticomunista, mantenendosi tuttavia su un piano squisitamente letterario. Di seguito sono elencati i suoi articoli, anno per anno, con qualche nota sul tema trattato. Il primo appare nella rubrica Giovedì delle lettere con altre cronache letterarie certo sue perché siglate ‘P.Ch.’ o ‘C.’; in seguito la rubrica assume i titoli di Osservatorio delle lettere [OdL] e, a partire dal 27 aprile 1950, La vetrina del Libraio [VdL], spesso con la perdita dell’articolo iniziale, con esclusivo intento di recensire le novità librarie. Altri titoli inframmezzano la regolare cadenza delle rubriche. L’esordio avviene curiosamente con il nome, errato, di ‘Pietro Chiara’ che viene usato anche nei due articoli seguenti, prima di essere ‘aggiustato’.

 

1946

10.X – S. Martino. «Il S.Martino è una montagna dominante un gruppo isolato delle Prealpi tra il Lago Maggiore, la Valcuvia e la Valtravaglia. Fortificata durante la guerra 1915-’18 e poi privata d’importanza militare, fu occupata nel settembre 1943 da una delle prime formazioni armate della resistenza. L’azione contro i partigiani del S. Martino, condotta nell’autunno successivo da truppe tedesche e da qualche rinnegato italiano, provocò un combattimento che rimane tra i più degni di onore nella storia della resistenza all’occupazione nemica…». Il testo ci riporta inevitabilmente a Il piatto piange (ed. 1962, p. 98), ove la pagina è stata rielaborata.

1.XII – Posta dal confine. La corrispondenza, firmata “Varese, novembre”, di cronaca e critica della vita letteraria artistica varesina contemporanea e del periodo del fascismo. La conclusione dell’articolo richiama la prosa di Chiara che ritroveremo anni dopo: «Da questa frontiera che possiamo proprio dire nostra perché per noi nazionale, provinciale, comunale, è passata l’Italia dell’8 settembre 1943. Tra Luino e Varese, tra il Lago Maggiore e di Como, per i guadi del Tresa e cabottando le sponde dei laghi o filando sotto la rete è passato un carico di tristezza che vorremmo dimenticare. Ma ci consoliamo nella fiducia che un’Italia scoperta più a vivo di esuli e di rifugiati abbia stabilito un rapporto più caldo di amicizie e di fedeltà con la Svizzera e forse con l’Europa. Noi gente di confine siamo affezionati alla ‘frontiera’, ma non per un suo valore di limite o di chiusura, bensì perché ce ne viene una caratteristica di internazionalità, oggi più che mai attuale e densa di avvenire». In chiusura, in apposito riquadro, una poesia del tedesco Stefan George tradotta da Felice Meneghini.

23.XII – Preludio. Recensione delle poesie di Luciana Guatelli (Varese 1927-1983), al suo esordio, pubblicate in quel mese dal tipografo varesino Nino Moroni. Ritroveremo suoi versi (quattro poesie) nell’antologia Quarta generazione, curata da Chiara e Luciano Erba.

 

1947

6.IV – L’uomo nello specchio. Una contestazione garbata ma ferma alle concezioni filosofiche e sociali espresse nel corsivo Specchiarsi, pubblicato in prima pagina dal giornale socialista Avanti!

24.X – La valle di Poschiavo piange il suo cantore, Felice Menghini. Commemorazione dello scrittore svizzero, ricercatore e poeta oltre che sacerdote, don Felice Menghini. Nato a Poschiavo nel 1909, laureato in lettere a Milano, all’Università cattolica, dopo l’ordinazione; noto negli ambienti letterari e storici per i suoi numerosi studi sulla Valle di Poschiavo e per alcuni volumi di poesie e di traduzioni di poesie, muore nell’agosto 1947 durante una ascensione alpinistica. Non poteva mancare un accenno alla sua attività di editore perché «alla famiglia di don Menghini era pervenuta la proprietà dell’antica ed illustre tipografia di Poschiavo le cui tradizioni editoriali rimontano ai secoli della Riforma. Felice Menghini ne riprese l’attività stampando varie opere di autori svizzeri e durante la guerra iniziando una nuova collana: L’ora d’oro dedicata agli scrittori contemporanei italiani e svizzeri». E tra questi anche il nostro Chiara che proprio grazie a lui può stampare, a Poschiavo nel 1945, i suoi versi Incantavi. Episodio che ricorderà, riconoscente, ed arricchendolo di molti particolari biografici nell’articolo Ci giunge notizia su Il Corriere della Sera del 23 aprile 1971 (pubblicato anche in Helvetia, salve!, Bellinzona, 1981, pp. 45-49). Inoltre Alla memoria di Felice Menghini è dedicato il libro di Chiara Itinerario Svizzero, edito a Lugano nel 1950. Si veda anche F. Menghini, Poesie, a cura di Piero Chiara, Milano 1977.

 

1948

8.I – Cuore notturno. Recensione del volume di poesie di Valerio Abbondio (Mazzucconi, Lugano 1947). Chiara ricorda altri suoi scritti sul poeta per il Giornale del popolo di Lugano e per la rivista La via (maggio 1946) di Milano. Anni dopo lo rievocherà ancora sul Corriere del Ticino (6 luglio 1968) in un articolo poi ripreso come Ritratto e ricordo di Valerio Abbondio in Helvetia, salve!, pp. 41-44. L’Abbondio (1891-1958), di origine asconese, aveva già pubblicato nel 1922 Betulle; anche Cuore Notturno testimonia la sua inquietudine religiosa, qui però risolta in una appagata serenità. Nella stessa pagina compaiono Note (‘P. Ch.’) sulle poesie di G. Apollinaire, tradotte da G. Luti e F. Mazzoni per l’editore fiorentino Fussi.

15.I – S’inazzurra la costa. Recensione delle poesie di Luciana Guatelli, ad un anno dal suo esordio letterario. Non firmato ma certo di Chiara il corsivo Note, con qualche spunto letterario: «Sarebbe qualche cosa di interessante la pubblicazione di un estratto degli atti di nascita e di morte delle riviste italiane dalla primavera del 1945 in poi. Forse non s’è mai visto un periodo così movimentato tra nati e morti, nello stato civile della letteratura italiana».

22.I – Per un giovane poeta. Recensione di Ho perduto i compagni di Dino Menichini (All’insegna del Pesce d’Oro, Milano), visto quale migliore esponente della poesia sulla Resistenza, migliore addirittura – a detta di Chiara – del Quasimodo di Con il piede straniero sopra il cuore.

11.III – Concordia di un poeta. Recensione dell’opera letteraria di Ugo Fasolo che in Poesie aveva raccolto per Vallecchi (prefazione di Carlo Bo) tutta la sua opera poetica, già pubblicata nel 1935, 1939 e 1946, integrata ora con inediti.

6.V – Ritorno, su ritorno. Il ritorno in Svizzera ora, nel dopoguerra, gli è abituale ma non si esime dal ricordare quella strada in tempi poco felici; scrive «ora ci vado di frequente in Svizzera, quasi tutte le settimane. Ci vado a piedi, salendo per una vecchia strada comunale alle spalle del paese…»; poi ricorda quando la frontiera l’ha passata da clandestino e quando, potendo tornare in Italia, gli fu imposto dagli alleati di tornare a casa ma per la via di Chiasso a lui certo poco naturale. A proposito di Svizzera non possiamo dimenticare la collaborazione di Chiara con la Radio della Svizzera Italiana, che data fin dal luglio 1949 con il commento a un concerto del Coro varesino di San Vittore (in quell’occasione saranno intervistati anche Talamoni e Bertolone).

10.VI – Studi su Francesco Chiesa. Recensione dello studio di Giuseppe Biscossa, sua tesi di laurea sulla poetica di Francesco Chiesa (ed. Cavalleri di Como).

18.XI – Osservatorio d’autunno. Rassegna delle edizioni dell’anno, con «scarsa produzione, compensata dalle riedizioni»; pone attenzione a Ungaretti, Montale, Mucchi, Petrocchi, De Marco ed altri.

16.XII – Osservatorio delle lettere. Rubrica con recensioni letterarie varie dedicate al premio Amici della Domenica andato a Vincenzo Cardarelli; agli Scritti in onore di Serra pubblicati da Garzanti in occasione del trentesimo della morte; alle poesie di Luigi Fiorentino, fondatore del movimento detto ‘Ausonismo’ «che si propone di conciliare le varie tendenze letterarie e di ricondurle sulle orme della grande poesia tradizionale»; a Profilo della critica d’arte in Italia di Carlo Ludovico Ragghianti, scritto in dieci giorni di carcere durante l’occupazione tedesca di Firenze, ed ora pubblicato proprio a Firenze.

 

1949

17.II [OdL] – Recensioni per I Vangeli a cura di Cesare Angelini, per la ristampa delle poesie di Antonia Pozzi insieme ad altre di Ungaretti, Saba e Quasimodo, per il premio La Ginestra di Napoli assegnato ad Aldo Capasso per le sue liriche, per Memoria, raccolta di scritti di Felice Menghini pubblicato a Poschiavo ad un anno dalla morte, per recenti riedizioni di classici italiani ed infine per le traduzioni di Eugenio D’Ors, scrittore spagnolo contemporaneo.

24.II – Storia e cronistoria del Canzoniere. Recensione e critica – soprattutto critica – all’opera di Saba perché «preoccupato più che altro del consolidamento della sua fama».

31.III [OdL] – Recensioni varie delle ultime opere di Sinisgalli, Nicola Lisi, Soffici, Lin Yutang, Waugh, Francesco Chiesa. In particolare cita l’ultima opera della scrittrice Evelyn Waugh Ritorno a Brideshead quale romanzo «più impegnativo dal punto di vista cattolico» e dello scrittore cinese Lin Yutang «per il messaggio evangelico e la parola degli antichi saggi formano il fondo della sua filosofia politica»; citazione anche per l’ultimo libro di Francesco Chiesa Ricordi dell’età con i ricordi d’infanzia.

28.IV [OdL] – Recensioni per Canti Gitani di Garcia Lorca, di recente traduzione presso Guanda, e per gli studi manzoniani di De Robertis; segue il rimarco per la rinnovata poesia dialettale che vede «l’insolito rifiorire» con Delio Tessa a Milano, Giolli a Trieste, Pier Paolo Pasolini a Udine e Dell’Arco a Roma. Altro testo riguarda la commemorazione di Silvio Benco, storico, critico e giornalista triestino. Altre citazioni riguardano le opere di Piero Bargellini, Michele Vincieri ed Enrico Falqui.

27.V [OdL] – Notevole risveglio degli studi di comparatistica, narrativa, traduzioni, la letteratura degli ex comunisti. Recensioni varie e poi commento all’articolo di Ilario Fiore La letteratura degli ex comunisti, pubblicato su una rivista romana che illustra gli autori che hanno «coraggiosamente» riconosciuto l’errore di essere stati comunisti, facendo i nomi di Gide, Malraux, Orwell, Silone ed altri.

10.VI – Eduardo o del tragico quotidiano. Articolo dedicato all’artista napoletano definito «Eduardo I, il più grande attore che abbia l’Italia in questi tempi».

18.VI – Ritorno di De Libero. Recensione delle poesie di Libero De Libero scritte tra il 1943 ed il 1947 e degli epigrammi del 1939, ora raccolti in Banchetto.

7.VII [OdL] – Recensioni alle opere di Gargiulo, Gide, Haecker, Zoppi, Gallegas, Mansfield; in particolare si sofferma sull’opera di Giuseppe Zoppi Presento il mio Ticino, edito a Bellinzona.

4.VIII – Lettere di Gauguin. Recensione alla pubblicazione (per Longanesi, a cura di Piero Gadda) delle lettere scritte da Gauguin dal 1873 al 1903 agli amici ed alla moglie.

22.IX [OdL] – Scandalo letterario a Parigi, I carissimi nemici, Una nuova serie di ‘classici italiani contemporanei’, La vita non è sogno, Poesie cinesi che hanno tredici secoli di vita. Osservazioni sullo scandalo parigino causato dal ritrovamento di una falsa opera di Rimbaud, mentre I carissimi nemici è il titolo di un libro di Gorresio sui notabili comunisti italiani.

 

1950

9.III – Dove nascono i fiumi. Recensione per l’omonimo romanzo di Giuseppe Zoppi (ed. Vallecchi) che celebra il mondo della montagna. Dove nascono i fiumi sarà poi anche il titolo di un articolo che Chiara pubblica su Il resto del Carlino del 30 aprile 1967, riproposto in Gli anni e i giorni, Pordenone 1988.

27.IV [VdL] – La rubrica ora ha cambiato nome e nei sottotitoli leggiamo gli argomenti che vengono trattati; all’esordio L’accento più giusto della nostra voce lacerata; Ungaretti traduttore di Racine; La doppia vista di Sinisgalli.

29.VI [VdL] – Romanzo fiammingo Il peccato di Adelaide (recensione per Gerard Walscharp, romanziere ‘fiammingo’ «di netta ispirazione cattolica e di viva esperienza religiosa»); Innocenza letteraria di un diario (Tempo perduto di Italo Vignati, cronaca degli anni di guerra 1943-45 «stesa da un impiegato modesto e scrupoloso, da un italiano medio… una beata innocenza letteraria pervade il volume»; Tre raccolte di poesie (di Alessandro Parronchi, Giancarlo Artori ed Helle Busacca)

14.IX [VdL] – L’idea mazziniana, recensione per un saggio di Umberto Limentani, docente a Cambridge, sull’attività letteraria di Mazzini; Due libri di poesia: Epoca secca (di Sergio Rossi) e Racconto (di Luciano Luisi).

21.XII [VdL] – Il volto dell’epoca nell’opera di un poeta, recensione per L’artefice malcontento, cento poesie di Francesco Chiesa, edite da Mondadori.

 

1951

11.I – I nostri pittori impensieriscono Zurigo. L’estro giapponese di Chagall. Resoconto della visita alla mostra presso la Kunstaus di Zurigo dove espongono i pittori italiani futuristi e metafisici e, in altra sala, Chagall.

12.IV – Qui i turisti cominciano a sentirsi troppo piccoli. Quasi tutti lasciano a Siena un discorso in sospeso. Resoconto di una visita a Siena durante il periodo pasquale.

26.IV – Gli esercenti. Divagazioni letterarie sui commercianti in genere e sulle loro botteghe. L’articolo non identifica alcuna città in particolare, ma è abbastanza identificabile in Varese, anche se nel testo Chiara effettua scambi di assegnazioni: «Di notte, lungo i portici o il corso, i negozi chiusi – sotto la luce fredda delle lampadine – sembrano tombe di famiglia col nome scritto sul fastigio a lettere grandi e memorabili: Pastificio Buzzetti, Oreficeria Cantù, Panificio Pontiggia, Merceria Mentasti, Cartoleria Bertoni, Drogheria Colombo, Aletti Tessuti».

3.V – Gli amici. Divagazione sul tema dell’amicizia e sugli amici, tra l’altro scrive «Un’altra cosa che ancora temo è il farsi nuovi amici».

17.V [VdL] – Linea K, poesie di Luciano Erba (Guanda), «un giovane cresciuto nel clima ansioso di questi anni di guerra e ben ambientato nel paesaggio di miti infranti che ci circonda». Luciano Erba, si mette in luce come poeta proprio negli anni Cinquanta all’interno di quella corrente nota come ‘Linea lombarda’. Con Chiara curerà nel 1954 l’antologia Quarta generazione.[12]

5.VII [VdL] – L’italiano del Rinascimento, di Giacomo Pighini (Guanda), uno studio «biologico sull’uomo dell’epoca rinascimentale e sull’evoluzione spirituale della stirpe italica dal Medioevo al Rinascimento».

2.VIII – La verità della vita, dissertazione letteraria sulla poesia contemporanea e sulla importante e determinante figura di Clemente Rebora, poeta e sacerdote rosminiano.

6.IX [VdL] – Una diga sul pacifico di Marguerite Duras, tradotto in italiano per Einaudi; Tre operai di Carlo Bernari, romanzo ambientato nel mondo operaio degli anni 1918-21.

4.X [VdL] – Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, raccolta postuma di poesie di Cesare Pavese; recensione di altra raccolta di poesie, presso Guanda, di «tal De Tuoni» (Chiara si chiede se sia il vero nome).

18.X – Visite d’autunno. Ricordi di gioventù in particolare di quando assisteva messa con la madre – Virginia Maffei di Comnago, sopra Lesa – «nella chiesa presso il Cimitero, alle 8 di mattina». Dopo la Messa «andavamo fino in cima al camposanto davanti alla lapide di uno zio morto scapolo, dove mia madre toglieva i fiori appassiti della domenica prima…»; il cimitero è ovviamente quello di Luino, dove lo scrittore vorrà essere sepolto. Egli si dilunga a raccontare la scoperta delle iscrizioni sulle tombe, l’incontro dei suoi con i parenti e con i vicini, tutto un mondo che ritroviamo, sia pur brevemente, in qualche romanzo (Il Balordo, Le corna del diavolo) ed anche in un paio di elzeviri sul Corriere della Sera. Ne approfitta anche per criticare i lavori di restauro della chiesa di S. Pietro in Campagna, la chiesa presso il cimitero.[13]

18.XII – Il sogno e la vita. Fantasiosa rievocazione di un sogno che riporta in vita personaggi ormai morti; poi pubblicato in Gli anni e i giorni, Studio Tesi, Pordenone 1988.

20.XII [VdL] – Riscoperta di Charles Philippe, romanzo del 1911, Croquignole di Charles Louis Philippe, umile e modesto letterato francese, ora ristampato con premessa di G. Prezzolini, ad un anno dalla morte dell’autore; le poesie di Alberico Sala, al suo terzo volumetto di versi.

 

1952

17.I [VdL] – Il lungo viaggio di Virginia Woolf; le opere di Daniel Rops, «grande scrittore cattolico francese».

31.I – Terre di confine. Considerazioni dedicate alla Svizzera ed al territorio che si incontra entrando dal confine di Chiasso e scrive «Quanta gente entra in Svizzera da Chiasso in automobile o in treno e aspetta a guardarsi in giro quando appare il lago, o quando vi è in mezzo, dal ponte di Melide», descrivendo poi tutti i luoghi che si incontrano entrando da quella frontiera, (poi in Itinerario Svizzero e ripreso ancora in Helvetia, salve! ma col titolo di Umili terre).

7.II – Castiglia. Recensione di opere di poeti castigliani.

19.III [VdL] – Un’antologia di poesia per la scuola, a cura di Spagnoletti;  poesie del ticinese Piero Bianconi (edite da Carminati di Locarno) raccolte in Il cavallo Leopoldo.

17.IV – Il tempo interrotto. Ricordi di un viaggio in terra di Toscana fatto una decina d’anni prima, vacanza «dei primi anni della guerra passata, 1941 o 42».

1.V [VdL] – Il visconte dimezzato di Italo Calvino; le poesie di Giovanni Boffa, letterato ticinese, pubblicate in Mosaico disperso.

8.V – Aeroporto. Divagazioni letterarie dove – mi si passi il termine – un «provinciale e meravigliato» Chiara scopre la novità del trasporto aereo e dei nuovi porti, anzi aeroporti. Meglio forse per lui utilizzare il torpedone e «partire all’alba, d’estate diretti verso le Alpi per passarle ed inoltrarsi in un lungo viaggio verso l’Europa … in automobile o in pullman» come scrive qualche anno dopo (14 giugno 1956) in Invito al viaggio.

28.V [VdL] – Le opere di Mario Tobino; una raccolta di disegni di Gonzato, pittore italiano da tempo residente in Svizzera, che si avvale per questa pubblicazione (Le voci tragiche di G. Gonzato) della presentazione di Ungaretti; il breve romanzo Sei stato felice di G. Arpino.

5.VI [VdL] – L’opera di Pablo Neruda; il romanzo I tori di Tom Lea, «nuovo scrittore americano», edito da Garzanti.

11.IX [VdL] – Un rejetto delle isole di Conrad per Bompiani con prefazione di A. Noveri; il libro di Raul Lunardi, «nuovo narratore italiano nato a Sassoferrato nelle Marche»: il suo Diario di un soldato semplice è accostato a Diario d’Algeria opera del «soldato Sereni».

25.IX – Giuseppe Zoppi. Biografia dello scrittore ed insegnante, svizzero di Broglio in Valle Maggia (lì nato nel 1896) e scomparso da poco; lo ricorderà poi anche in altre recensioni.

15.X [VdL] – Le poesie di don Angelo Ubiali (ed. La Zagara di Reggio Calabria) e di Giuseppe Colli (Il cielo dell’isola per le ed. Momenti di Torino).

30.X [VdL] – Saggio sui Promessi Sposi del grigionese Remo Fasani.          13.XI [VdL] – Un maestro tra noi di Leo Longanesi; un testo di Serafino Majolo, in cui viene apprezzata la figura manzoniana di Fra Galdino (ed. Maia di Siena).

27.XI – Una vittima non innocente. Secondo Chiara «una delle più grandi vittime del secolo è ormai irreparabilmente, il libro. Il libro amico dell’uomo, veicolo della sua sapienza…».

A conclusione del 1952 compare una serie di reportage giornalistici dalla Spagna, durante un viaggio che ha inizio e termine a Barcellona, passando per Siviglia, Cadice, Cordova, Granada, città quest’ultima per la quale usa il nome un po’ desueto di Granata. Sono sei lunghi articoli pubblicati col titolo di Viaggio sentimentale nella Spagna d’oggi, con sottotitoli che ne riassumono il contenuto, firmati da Chiara come «inviato speciale» oppure «corrispondente». Quelle atmosfere e i viaggi in terra di Spagna li ritroviamo poi in alcuni racconti, ad esempio ne Il pretendente Menado, uno dei racconti che compongono il libro L’uovo al cianuro e altre storie.

17.XII – Da Barcellona: Un varco per penetrare il segreto dell’anima spagnola – dal Mediterraneo all’Atlantico attorno alla penisola iberica, oltre la facile letteratura, dove si chiuse l’unico occhio di Nelson.

19.XII – Da Cadice: La “muy noble” città di Cadice, araldica calcistica di un “carrefour” mondiale, palme e cattedrali di fronte all’Atlantico, come paracarri all’angolo delle calli.

21.XII – Da Cadice: La strada salotto di Siviglia, scoperta mattutina della città, ombra di conquistatori e navigatori, sosta nella Calle della Sierpe.

24.XII – Da Cordova: Turisti e toreri a Cordova, intorno alla grande moschea stazionano gli autobus dei viaggiatori e da un piccolo museo una testa di toro vigila sulla gloria di Manolete, il “matador” su cui sono stati scritti più di 40 libri.

27.XII – Da Granata: Granata tomba di re e poeti, i sovrani cattolici diedero il colpo finale alla resistenza musulmana proprio sotto le mura di questa città che, fra le cose che gli Arabi lasciarono in terra iberica, è la loro gloria più solida.

30.XII – Da Barcellona: Spagna ed Europa: incontro a Barcellona, le navi e gli aerei che legano la vita della città al resto del mondo orientano il cammino della metropoli verso un nuovo destino.

 

1953

14.I [VdL] – Alcuni scritti, poesie e prose di Gustavo Botta (ed. Ariel);  A greve cuore, poesie di Dario Guglielmi Martini (ed. Liguria)

22.I – Sentimento del tempo. Ricordi giovanili sul padre Eugenio: «voglio ricordarmi di quando mio padre era impiegato nelle Dogane e prestava servizio in un paese di confine. Un paese di lago, aperto al vento e al sole, che fu scenario luminoso alla mia infanzia e per il quale concepii vero amore, durato fino a pochi anni fa, quando – standone lontano ma non troppo – finii col vederlo sempre più mutato e scialbo, disceso al rango di un luogo qualsiasi…». La figura del padre ritornerà il 28 giugno 1956.

28.I [VdL] – Le formiche sotto la fronte di Remo Lugli; I ventitrè giorni della città di Alba di Beppe Fenoglio; un libro di novelle del critico Leonardo Borghese; La storia di Fortunato, tre racconti di Antonio Guerra, più noto come Tonino Guerra.

12.II – Un eroe della solitudine. Commento al Robinson Crusoe di Daniel De Foe.

19.II [VdL] – La Pieve sull’argine di don Primo Mazzolari; Tardi ti ho amato della scrittrice inglese Ethel Mannin; le poesie di Carlo Martini in L’allegro racconto dei viventi.

12.III [VdL] – Recensioni per alcuni poeti che pubblicano per Guanda e per uno studio, «forse» edito nei Grigioni (il dubbio è dello stesso Chiara), di don Rinaldo Boldini con tema Corrispondenza tra Ugo Foscolo e il Governatore Clemente a Marca, probabilmente del 1815 e degli anni seguenti, dopo cioè che il Foscolo era transitato nei Grigioni per andare a Londra.

2.IV [VdL] – Poesia dialettale del Novecento, antologia a cura di Pier Paolo Pasolini e M. Dell’Arco, edita da Guanda.

9.IV [VdL] – Poesia spagnola del ’900 a cura di O. Macrì. A corredo dell’articolo anche una vignetta umoristica sul critico letterario.

16.IV [VdL] – Gian Giacomo Bodmer e Pietro di Calepio, saggio di don Rinaldo Boldini, con prefazione di M. Apollonio, «incontro tra Scuola Svizzera d’estetica con il pensiero estetico italiano», pubblicato a Milano per “Vita e Pensiero”; poi ripubblicato a Bologna nel 1964.

23.IV [VdL] – Diario inglese, ricordi di un viaggio in Inghilterra nel 1951 dello scrittore di Mendrisio Pio Ortelli, edizione del Giornale del Popolo di Lugano.

30.IV [VdL] – Poesie di Libero De Libero, raccolte in Ascolta la Ciociaria, edizione limitata di De Luca di Roma.

7.V [VdL] – Storia poetica di Bartolini di Spagnoletti.

14.V [VdL] – I romanzi Né per terra né per mare di Maria Valli e La vendita all’asta di Vera Cacciatore

28.V [VdL] – Prima dell’anno nuovo, raccolta di poesie di Giorgio Orelli.

11.VI [VdL] – Roma di Aldo Palazzeschi.

18.VI [VdL] – I libri di Thomas Mann; Maria, romanzo di Lalla Romano.

2.VII [VdL] – L’opera poetica di Carlo Bertocchi e Alda Merini, edita da Schwarz di Milano.

9.VII [VdL] – Racconti di Dino Del Bo.

16.VII [VdL] – L’arpa d’erba di Truman Capote; Il ponte di neve di  R. Frison Rohe; le poesie di Carlo Battistella.

30.VII [VdL] – La casa delle onde di Joyce Cary; Leonardo e la psicologia del genio saggio di Giacomo Pighini edito a Roma da Luigi Pozzi in occasione del quinto centenario della nascita di Leonardo.

6.VIII [VdL] – Le libere donne di Magliano di Mario Tobino.

13.VIII [VdL] – Le poesie di Gerard Manley Hopkins, poeta religioso inglese dell’Ottocento; La saggezza del pazzo di Lion Feuchtwanger, tedesco emigrato negli Stati Uniti d’America; è il romanziere – sottolinea Chiara – di quel Suss l’ebreo che, ridotto in film «servì egregiamente la propaganda antisemita e nazi-fascista, può essere considerato un caso tipico, un esempio della ripercussione che le vicende politiche, possono determinare nella vita d’uno scrittore di oggi. In conclusione citazione per un numero speciale della rivista Ausonia dedicato a Siena.

20.VIII [VdL] – Il libro del granito, di Giuseppe Zoppi pubblicato postumo.

27.VIII [VdL] –  Le rane quella notte cantavano di G. Bejar, edito da Vallecchi; Lande dell’amore di don Adriano Cervia per le edizioni novaresi di Bertoncelli; racconti di Christofer Marley editi in Il parnaso ambulante.

3.IX [VdL] – Simone, romanzo di Stuparich per Garzanti.

10.IX [VdL] – Poesie di Spagnoletti e di Michele Pierri.

17.IX [VdL] – Notte di festa di Cesare Pavese; R.M. De Angelis che, in Il giocatore fortunato racconta alcune tragiche storie legate alle vicissitudini degli emigranti meridionali negli USA. In conclusione segnala anche una cartella di stampe ed incisioni di Giuseppe Viviani.

1.X [VdL] – Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese, con prefazione di Elio Vittorini; quindici poesie del poeta ticinese Amleto Pedroli che si avvale della prefazione di Ungaretti.

8.X [VdL] – Novelle dal Ducato in fiamme edite per Vallecchi da Carlo Emilio Gadda che il nostro Chiara definisce «spirito indipendente dalle correnti principali»; Tutta la vita romanzo di Alberto Savinio; Il Sergente nella neve di Mario Rigoni Stern, vincitore del Premio Viareggio.

15.X [VdL] – Il romanzo di Goya di Antonia Vallentin, scrittrice di origini austriache; segnalazione della rivista  Svizzera Italiana che, dopo dodici anni di vita e ben cento numeri bimestrali, inizia un nuovo ciclo con la direzione di Piero Bianconi.

22.X [VdL] – Il tempo migliore di Marino Moretti; le poesie di Giorgio Orelli finalmente ripubblicate dopo l’edizione del 1944, molto limitata e quasi privata, con la prefazione di Gianfranco Contini.

29.X [VdL] – I libri di Carlo Cassola; gli ultimi libri di liriche di Dino Menighini; vari libretti di versi editi da Guanda; le poesie di Giuseppe Selvaggi che stanno per essere edite col titolo, ancora provvisorio, di Quaderno d’amore.

4.XI – Autunno a Parigi, la balena ‘Jonas’ s’è arenata presso il sepolcro di Napoleone. «Il cetaceo è stato portato nella capitale francese con un autotreno lungo quaranta metri e per evitare una veloce decomposizione gli sono stati iniettati nel corpo circa seimila litri di formalina». La corrispondenza è inviata da Parigi dal «nostro inviato»: la balena dei mari del Nord girerà, tristemente, per le località balneari di mezza Europa, comprese quelle romagnole.

5.XI [VdL] – La polvere del passato, romanzo della scrittrice ottantatreenne Anna Franchi; Andorra della francese Isabelle Sandy; L’impresario delle Americhe, una serie di atti unici, scene e favole radiofoniche, già premiato nel 1950 al premio ‘Poesia’, scritte da Mario Verdone, «specialista di cinema e spettacolo» ed edite da Maia.

12.XI [VdL] – Della lettura e altri saggi di Carlo Bo; guida alla lettura dell’opera di Riccardo Baccelli, redatta da Pio Fontana, giovane e preparato studioso svizzero.

19.XI [VdL] – Vento, sabbia e stelle di Antoine de Saint-Exupery tradotto da Michele Saponaro; Poesia italiana del ’900, una raccolta di scritti di G. Titta Rosa, edita da Maia.

24.XI – Fra gli artisti di Parigi nella casa di Eleonor Fini la pittrice surrealista di moda. Corrispondenza più mondana che culturale, da Parigi dove, accompagnato dall’amico Giuseppe Viviani, incontra per strada la pittrice. Annota a proposito di Parigi «Quando si è provato a vivere qui – non si può più vivere che qui o in campagna: New York m’è sembrata una città provinciale e Londra una città crudele».

26.XI [VdL] – Il valzer del Diavolo di Gianna Manzini; poesie di Filippo De Pisis, già edite nel 1942 ed ora ripubblicate da Vallecchi in una nuova edizione.

3.XII [VdL] – Il dramma della creazione in Pirandello saggio di Edoardo Crema, docente di letteratura italiana a Caracas; Sotto lo Zodiaco poesie di Michele Vincieri, entrambi pubblicati da Maia.

10.XII [VdL] – Sagapò, cronache di guerra raccolte dal pittore Renzo Biasion, che descrive la sua prigionia dal 1943 al 1945; Caratteri, raccolta di aforismi di Mario La Cava; La corona di giunchi, raccolta di novelle a carattere mitologico di Giuseppe De Matteis, per le edizioni Mutilati di Carpi.

17.XII [VdL] – La paga del soldato di William Faulkner del 1926 ed ora tradotta presso Garzanti; Ambrosios, cento sonetti in onore di Sant’Ambrogio scritti da Giuseppe Cartella Gelardi (ed. Impronta di Torino); segnalazione della rivista fiorentina L’ultima, diretta da Adolfo Oxilia, che ora raggiunge i sette anni di vita ed il settantesimo numero.

31.XII [VdL] – Il giocoliere della luce romanzo di Henri Bordeaux, protagonista un parroco (Istituto di Propaganda Libraria);  Terre lombarde del Lago Maggiore studio di Attilio Bricchi, «indagatore coscienzioso ed appassionato di storia milanese»[14]. Studio questo che non poteva sfuggire a Chiara che infatti si dilunga a raccontare come il Bricchi – tra l’altro suo conterraneo, visto i natali a Germignaga – disserti a lungo per identificare il luogo dove sarebbe sorta la «Rocca di Travalia», ricca di storia ma anche di mistero considerato poi che non ha lasciato vestigia ma solo tracce documentarie.

 

1954

7.I [VdL] – Due antologie di letteratura e poesia curate da Giacinto Spagnoletti, l’una per Vallecchi nel 1946, l’altra per Guanda nel 1950. Altra citazione per Mariano Campo che per le edizioni Magenta di Varese propone saggi sulla polemica filosofica e culturale del secolo scorso.

14.I [VdL] – Le ultime raccolte di poesia edite nell’anno precedente. Chiara segnala ai suoi lettori questi poeti: Umberto Bellintani per Forse un viso tra mille (Vallecchi), Luigi Bartolini per Ombre fra le metope, 26 poesie edite da  Schwarz di Milano, Egizio Configliacco per Ti abbiamo cercato e Nedo Damiani per Preludio.

21.I [VdL] – Lirica del ’900, un’antologia che ospita ben 53 tra letterati e poeti, edita da Vallecchi, a cura di Luciano Erba e Sergio Antonielli.

4.II [VdL] – Italia oro e cenere di Ezio Bacino; I parenti del Sud di Carlo Montella.

25.II [VdL] – Recensione per alcuni libri che raccontano «la guerra d’Indocina terra dove la Francia sta combattendo da qualche anno».

28.II – Un tallero per ricordo. Ricordi dei campi profughi svizzeri dai quali anch’egli è passato. Chiara racconta l’incontro con alcuni aviatori americani atterrati con il paracadute, per avaria ai motori, dopo un bombardamento sulla Germania, nei dintorni del «campo X sopra le montagne del Giura» dove era ospite. «Uno dei tre americani era discendente di immigrati siciliani oriundi del paese di mio padre. Per poco non eravamo parenti», annota. Al commiato, l’internato Chiara regala al pilota un tallero d’argento di Maria Teresa che «portava in tasca da sette anni».

4.III [VdL] – Ascolta la Ciociaria, poesie di Libero De Libero ripubblicate da Scheiwiller con l’aggiunta di un «breve poema in venti ottave»; la prima edizione critica delle poesie di Carlo Porta edite a cura di Dante Isella per le edizioni Nuova Italia di Firenze; poesie di Edvige Pesce Gorini raccolte in Respingo il sole edite da Marzocco di Firenze; studi critici su Boccaccio di Guido da Pino per le edizioni Vallecchi.

11.III [VdL] – Biografia, vicissitudini e recensione dei libri di Ezra Pound in occasione dell’edizione recente di Canti pisani per Guanda. Qualche tempo dopo, esattamente nel numero di giornale uscito alla data del 6 maggio Chiara precisa il suo pensiero dopo che alla redazione sono giunte lettere di Mary, figlia di Pound e dell’editore Vanni Scheiwiller, amico dello scrittore, che contestano alcune affermazioni sull’«antiamericanesimo» e sulla posizione giuridica del poeta nel dopoguerra.

18.III [VdL] – Luigi Bartolini, Signora malata di cuore, cinquantotto racconti per altrettanti rapidi ritratti femminili; Giuseppe Averna che da Guanda pubblica i suoi versi in La mia stagione in Europa; segnalazione della rivista Sele-Arte diretta da C.L. Ragghianti, edita dalla società Olivetti.

1.IV [VdL] – Busti al Pincio (Longanesi), trentasette interviste di Indro Montanelli.

8.IV [VdL] – Morte di frodo, romanzo di Jean Hougron (Garzanti); Volersi di Eugenio Guerrini (ed. Maia); La maschera del leone di A.T.W. Simeons, medico tropicalista inglese con esperienze varie e professionali in India, dove fonda anche un lebbrosario.

22.IV [VdL] – Una recente biografia di Tennensee Williams per Garzanti; Ritorno da Poggio Boschetto di Manlio Cecovini; Sultana di Luki Galaction scrittrice rumena; La tentazione del Marchese di Pescara, ristampa del romanzo dello scrittore svizzero ottocentesco Corrado Ferdinando Mayer.

6.V [VdL] – Ricerca e verità saggio di Maria Teresa Antonelli; Ci salveranno le vecchie zie?, romanzo di Leo Longanesi.

11.V – Le spoglie del tempo. L’articolo inizia con «Chi si inoltrasse oggi, fuori del paese di L., sulla strada di Colmegna, vedrebbe un paesaggio dei meno eccezionali…». Chiara lo descrive come lo ricorda da bambino: «Camminavo guardando il lago per seguire il venir meno della luce senza distrarmi dalle mie fantasie. D’improvviso (ma l’attendevo già dalle prime curve) prorompeva sopra di noi il treno, con tanta violenza che la gente sentiva il bisogno di fermarsi. Era di solito un ‘merci’ senza finestrini illuminati, vivo solo nell’avanzare dei tre fanali …». A Colmegna Chiara andava con i genitori per la festa patronale di Santa Caterina.

13.V [VdL] – Quaderno lombardo, poesie di Carlo Martini (ed. Il Girasole di Roma); Primavera a Parigi di Maria Luisa Spaziani per le edizioni Scheiwiller; La pioggia in città del poeta Tino Gottarelli (Guanda).

20.V [VdL] – Tre racconti dello scrittore russo Nicola Lieskov, uno dei più importanti dell’ottocento, ora tradotto per Longanesi; Viaggio in Sardegna di Pio Ortelli; Le porte d’oro, poesie di Franca Faylor; Foglie secche poesie di Gino Rudel;  poesie di Alfredo Burgio raccolte in Al Limite di un campo.

3.VI [VdL] – Considerazioni sul «mestiere del critico» che è secondo Sainte Beuve «un viaggio perpetuo»; poesie di Luisa Santandrea raccolte in Bellezza segreta (S.E.I.) e per quelle di T. Gurovich raccolte in Antelmana per Maia.

24.VI [VdL] – Studi sul «barocco letterario» con tanto di citazione per Linea lombarda delle edizioni varesine Magenta.

30.VI [VdL] – Diario di Anna Frank, fatto conoscere anche in Italia grazie all’editore Einaudi, con la prefazione di Natalia Ginzburg.

8.VII [VdL] – La forza degli occhi di Alfonso Gatto.

15.VII [VdL] – America con gli stivali di Giuseppe Prezzolini; poesie del comasco Renzo Modesti raccolte in Due di briscola, pubblicate con prefazione di Angelo Romanò nella collana ‘Oggetto e simbolo’ diretta da Luciano Anceschi, per le edizioni Magenta.

22.VII [VdL] – Antologia di poesie brasiliane a cura di Mercedes La Valle edite da Maia; Entrata in guerra di Italo Calvino.

1.VIII – Otto per otto, recensione per una cartella con otto xilografie di Amleto del Grosso e otto poesie di Enotrio Mastrolonardo, pubblicate per le edizioni Della Flora di Milano. L’articolo, breve ma evidenziato con bordatura e con caratteri tipografici diversi dal contesto, è corredato dalla riproduzione di una bella xilografia di Del Grosso Il porto di Camogli.[15]

5.VIII [VdL] – Prigioniera della Grazia, romanzo di Joyce Cary; Il relitto del giovane americano Frederik Wekermann; La rosa bianca di B. Traven; poesie di Maria Luisa Spaziani edite per la prima volta da Mondadori nella raccolta Le acque del sabato. Citazione anche per un’antologia di poesie dal Parini ripubblicate nelle edizioni La Prora di Milano.

8.VIII – La vita di Viviani è impressa nelle sue storie. Nel sottotitolo si legge: «Ha isolato dei simboli dal caos per caricarli di una forza espressiva caratterizzata e inciderli sul rame o riportarli a colori sulle tele». Articolo accompagnato da due riproduzioni di opere di Viviani, Mangiatori di torta e Venditore di dolci.

12.VIII [VdL] – Notizie dall’Emilia diciassette racconti di Giuseppe Raimondi; Le orecchie del diavolo romanzo di Giacinto Spagnoletti.

26.VIII [VdL] – Poesie di Vieri Nannetti; Foglietti, versi di Gianna Manzini;  La tigre viziosa romanzo di Sergio Antonelli; le poesie di Pino Zangiacomi La Certosa di neve e quelle di Paolo De Benedetti Il paese infelice (Guanda).

9.IX [VdL] – Lettere da Capri di Mario Soldati edite da Bompiani; Poesia e pietra di Lucania di Michele Pazzella edite da Momenti di Torino. Citazione anche per Pranzo di magro per il Cardinale scritto da Giulio Andreotti che «dopo sette anni di attività di governo si è concesso una laboriosa vacanza il cui frutto è» proprio questo libro, edito da Longanesi.

16.IX [VdL] – Il prete bello di Goffredo Parise.

23.IX [VdL] – Disgrazia in casa Amato di Fortunato Seminara al suo sesto romanzo; poesie di Carlo Martini in Le biciclette dell’alba per le edizioni Palonchi di Roma; Un’altra voce di Maria Algranati (ed. Maia); saggi di Luigi Fiorentino sull’interpretazione di Teocrito e per Diego Fabbri che in Ambiguità cristiana dà «testimonianza coraggiosa e sincera della presente situazione del metodo cattolico italiano».

14.X [VdL] – Storia di uno sconosciuto di R.M. De Angelis, lungo racconto edito da Vallecchi; Scritti politici di Luigi Einaudi, riguardanti gli anni dell’esilio in Svizzera, raccolti da Ernesto Rossi; Antologia della moderna poesia tedesca, a cura di Rodolfo Paoli (Guanda).

23.X – Un rumore nel cuore. Dissertazione sull’emigrazione in generale, sulla situazione dei figli degli emigranti e sul legame con le cosiddette radici che non si spezza mai. Chiara ci racconta che «I figli dei meridionali, nati nel settentrione in seguito alla grande emigrazione interna che cominciò con l’unità d’Italia, conoscono la loro terra d’origine un po’ alla stessa maniera di tutti i figli di emigranti: attraverso i racconti del padre, sulle tracce della sua nostalgia…» e ancora: «I figli quando è l’ora di quei racconti sentono uno strano rumore nel cuore: e la voce straniera del padre chiusa in un accento incancellabile li conduce fuori dall’ambiente in cui sono cresciuti li sospende in una incerta regione – italica non si sa quanto – dove il senso della razza e del sangue acquistano un imprevisto valore. In quei momenti la madre settentrionale li sente staccarsi da sé…». Articolo poi ripubblicato in Dolore del tempo (Rebellato, Padova 1959).

3.XI – Avvertirono per la prima volta il senso e la presenza dell’Europa. «Che cosa è rimasto, dopo dieci anni, della speranza, del lavoro e delle inquietudini dei quarantamila italo-rifugiati in Svizzera durante la guerra?».

11.XI [VdL] – Heminguay, scrittore e artista di Carlos Baker, docente all’Università di Princeton; Gita al faro di Virginia Woolf, già edito nel 1927 negli U.S.A.; Gli uomini non vogliono morire ultimo romanzo di Pierre Henri Simon; La sua voce romanzo di Adrianne Henriquet Stalli.

18.XI [VdL] – È fatto giorno (Laterza) di Rocco Scotellaro, Una facile allegoria (ed. della Meridiana) di Franco Fortini; poesie di John R.W. Slinger; La malora di Beppe Fenoglio.

25.XI [VdL] – L’immagine e le stagioni, romanzo del trentenne Carlo Coccioli; Il lago verde liriche di Enzo Fabiani (Cappelli); Leonardo umorista, un saggio di Manlio Lugaresi per le edizioni Maia.

9.XII [VdL] – Vento nel Canavese di Pietro Rigola, vincitore nel 1947 del premio ‘Mercurio’; Il volto delinea, romanzo di William Sanson; volumetti che Garzanti pubblica su temi che spaziano dall’architettura all’astrologia, dalla chimica alla cultura; segnalazione per un numero della rivista «Ausonia» dedicato al Brasile.

19.XII [VdL] – Con Dante attraverso le terre d’Italia, studio di Aleardo Sacchetto edito da Vallecchi.

 

1955

1.I [VdL] – Novecento letterario, antologia di Enrico Falqui edita da Vallecchi; racconti di Giuseppe Bonoviri e Aldo De Jaco, editi nella collezione ‘I gettoni’ di Einaudi curata da Vittorio Sereni; Preludio a Chartres e poesie religiose di Pietro Cornacchia, edite da Vittorio Gatti di Brescia, con traduzione in francese a fronte.

5.I – Fiorì la speranza. Diario del ritorno al campo di internamento di Tramelan «dove avevo vissuto i mesi più duri dell’internamento», incontri con persone amiche lì conosciute e descrizione dei dintorni.

13.I [VdL] – Concerto fantastico, raccolta del meglio di Papini pubblicato da Vallecchi; Antichi poeti provenzali tradotti da Diego Valeri per Scheiwiller; Nuove poesie, raccolta di versi, dal 1903 al 1908, di R.M. Rilke; I maghi di J.B.Priestley, scrittore e drammaturgo inglese per molti anni capo ufficio stampa del Partito Laburista inglese.

23.I – Poesie di sempre. «Testimonianze umane in versi», lunga recensione per l’opera di Gino Bonola edita da Eroica di Milano, in edizione «di grande valore».

27.I – Poesia russa del Novecento. Recensione per l’edizione Guanda, a cura e per la traduzione di Angelo M. Ripellino.

6.II [VdL] – Viaggio nella Grecia Antica di Cesare Brandi; Giovannino di Ercole Patti esponente della nuova letteratura meridionale; Barbaresco di Giovanni Arpino; Canto popolare di P.P. Pasolini, entrambi libretti di raccolte brevi edite a cura di Vittorio Sereni.

17.II [VdL] – Il suddito di Heinrich Mann; La mia Pasqua verrà di Francesco Morandi, sua prima opera poetica (ediz. Del Capricorno) presentata da V. Volpini; poesie del gallese Thomas Dylan (Guanda), «la voce più selvaggia e più pura della poesia contemporanea».

5.III [VdL] – Gli avventurosi siciliani di Nello Santo; Il dio di Roserio di Giovanni Testori, storia di un operaio corridore ciclista. Lavoro questo stroncato da Chiara perché «piena diffamazione non solo della letteratura e dell’arte narrativa, ma anche del popolo che vi compare rappresentato in esemplari di assoluta inferiorità psichica e morale».

12.III – Tramonto sul Tamigi. Considerazione dopo un viaggio a Londra, anche per visitare un amico (A.C. Anselmi), residente a 30 km dalla metropoli, vicino all’aeroporto.

22.III [VdL] – L’imperfetta letizia di Luigi Santucci che si avvale della prefazione di Nazareno Fabbretti; Perelà uomo di fumo di Aldo Palazzeschi e Sangue di Curzio Malaparte, due ristampe di libri del primo ’900 edite da Vallecchi.

5.IV – L’impiegato sublime. Racconta sue esperienze in Friuli (Chiara era stato nel 1932 alle preture di Pontebba ed Aidussina, poi nel 1933 a Cividale): «La mattina del 7 ottobre 1930, una mattina fredda e serena, uscii dall’Albergo Corona dove avevo preso alloggio la sera prima e vidi per la prima volta la strada e le cose di Pontebba…».[16]

9.IV [VdL] – Mio sodalizio con De Pisis di Giovanni Comisso; un libro di Carlo Martini su Cesare Angelini (Rebellato); segnalazione di La ville e les sans romanzo in francese di Carlo Coccioli (Flammarion).

26.IV [VdL] – Una minaccia, una vita poesie di Dino Del Bo (ed. De Luca); Viaggio sentimentale di Aldo Palazzeschi; Reliquia umana di Elio Filippo Accocca; Il solco sottile, 24 poesie di Valeria Carli, questi ultimi editi da Vanni Scheiwiller.

17.V – Accordi della sera. Nell’articolo ricorda un suo incontro con lo scrittore leventinese Giorgio Orelli, nella cui poesia postermetica il paesaggio ticinese è evocato in una vena ironica e malinconica: «Per andare a Faido il treno e anche la strada, giunti in fondo alla valle del Ticino si contorcono in curve e in elicoidi, bucano il monte e riescono a livello di un’altra valle. che è pur sempre la stessa , ma collocata un piano più in su. È la valle Leventina, che con un altro gradino porta ad Airolo e poi, di prato in prato, sempre più in alto, al passo del Gottardo». In una clinica di Faido il poeta Orelli «è in attesa che i suoi spiriti si risollevino da una lunga stanchezza»; gli accordi, che danno titolo allo scritto sono quelli che l’Orelli fa uscire dalla sua chitarra verso l’imbrunire quando l’incontro con Chiara volge al congedo: «Quando fu l’ora del congedo volle salutarmi con una canzone cantata a mezza voce e accompagnata dalla chitarra»; in conclusione dell’articolo Chiara riporta alcuni versi di una poesia di Giorgio Orelli, già recensito nel 1953.

21.V – La leggenda di Lindberg. «Il grande trasvolatore racconta la sua vita. In quattordici anni di lavoro egli è riuscito a presentare un quadro completo di tutta la sua vicenda umana, dai primi interessi per l’aviazione alla grande impresa».

29.V [VdL] – L’Andreana di Mario Moretti; Allarme al lago di Anna Banti; Cronaca dell’alluvione (del Polesine), opera prima del veneto G.A.Cibotto edita da Neri Pozza di Venezia.

15.VI [VdL] – Antologia di poesia francese antica edita a cura di Enzo Giudici per Guanda; Officina rivista edita a Bologna dalla Libreria Palmaverde e redatta da Leonetti, Pasolini e Roversi (di Pasolini c’è un saggio su Pascoli); Frati Minori di Alfredo Orbetello, diciotto ritratti di altrettanti frati per Vallecchi.

1.VII [VdL] – Giorni feriali di Adriana Zarri (storia di un sacerdote verso la santità), 50° volume della collana ‘Il Grappolo’ diretta da Francesco Casnati per l’Istituto Propaganda Libraria; Luigi Santucci ricostruisce in tre tempi la storia di Santa Chiara d’Assisi.

5.VII – Poesia dialettale lombarda. Segnala che il Rotary di Varese ha curato la ristampa delle poesie di Speri Della Chiesa Jemoli. A Varese «civilissima città della provincia lombarda anche dopo l’ottocento che fu il vero eden della poesia dialettale hanno operato molti poeti vernacoli», poi scomoda Pasolini per giudizi sul dialetto.

17.VII [VdL] – Di giorno in giorno di E. Cecchi; Via Crucis raccolta di poesie di C. Rebora edite da Scheiwiller per il centenario della morte di Rosmini. Invece per il centenario della nascita di Arturo Rimbaud, l’editore Scheiwiller pubblica una raccolta di poeti italiani (Bacchelli, Betocchi, Cardarelli, Gatto, De Libero, …).

4.VIII [VdL] – Guerra in camicia nera di Giuseppe Berto, edito da Garzanti.

23.IX [VdL] – Canto generale di Pablo Neruda, edito da Guanda; Poesie di Sebastiano Mineo (ed. PIN di Varese), poesie del periodo 1915-1955 del «castigatissimo poeta».

16.X [VdL] – Profilo di Gustavo Botta (1880-1948), intellettuale e studioso, scritto da Carlo Martini (ed. Italia di Roma); Ascesa alla verità, messaggi spirituali di Thomas Merton; Pescatori di uomini (ed. S. Alessandro di Bergamo) di Maxence van der Meersch, grande scrittore cattolico da poco scomparso, tradotto da Angelo Ubbiali per S.E.S.A. di Bergamo.

28.X – Angelino si contenta. Racconto con un personaggio, il pensionato Angelo detto ‘Gelatina’, pescatore dilettante, con due nipoti Angelino e Gervaso. Il personaggio ricompare – la trama è un poco diversa, ma la morale la stessa – nel racconto Feriti dalla sorte in L’uovo al cianuro e altre storie.

9.XI [VdL] – La carne è debole romanzo di Vittorio Tamburini; le poesie di Dina mac Arthur Rebucci (già nota per poesie dialettali modenesi) nella collana ‘Falena’ di Guanda; racconti di Elena Sandra Ferrara in L’altra primavera (ed. Guanda); Augusta Giannini scrittrice eclettica in L’individuo presentata da Buzzati per Guanda; Lorenzo Calogero, poesie scritte nel corso di vent’anni edite da Maia; poesie di Orlando Pier Capponi in Addio a Erato edite da Luigi Leonardi di Bologna.

1.XII – Attualità di Gongora. Commento alla poesia spagnola del Seicento. Il poeta spagnolo sarà poi tradotto e commentato da Chiara in I Sonetti funebri, dapprima per le edizioni di Scheiwiller nel 1955, poi nel 1961 per Luciano Ferriani, caldanese di Cocquio per abitazione («il mio amico Ferriani, gran cacciatore, mangiatore e amatore fortissimo al tempo di sua vita, decise d’improvvisarsi editore…», Sotto la sua mano, 1974)

16.XII – Romanzo e poesia. Tendenze della nuova letteratura.

 

1956

12.I – Le meraviglie del ducato. Corrispondenza da Digione per descrivere un itinerario della provincia francese. Nel sottotitolo si riassume il senso dell’articolo: «Il portale d’entrata della Certosa di Champmol, diventata tomba di vivi, sembra la porta di un Erebo verde e ombroso dove il tempo non ha più misura».

24.I [VdL] – I coetanei di Elsa De Giorgi; Terra d’uomo, poesie di Giovanni Peroni (ed. Pleion di Milano); Note e motivi poesie di Reno Bromuro (ed. Armanni); La figlia di Lilith di Velio Longo (ed. Armanni).

1.II – Caffè Longobardo. Dedicato ai biliardi, passione della generazione di Chiara, con tanti ricordi tratti dall’esperienza friulana del nostro.

13.II – Il volatore indifferente. Pensieri di un viaggio aereo mentre va a Parigi sorvolando le Alpi, il lago d’Annency, ecc. «Avevamo fatto felicemente un greve viaggio volando come arcangeli nel cielo e nessuno stupiva per la meraviglia. La vita era salva. Parigi ci attendeva e non uno che gridasse di gioia. Come Montaigne erano tutti convinti della mediocrità dell’Universo». Da questo soggiorno ricaverà una corrispondenza che viene pubblicata dopo un mese.

7.III [VdL] – Il bel Paese, undici poesie di Luciano Erba nella collezione di quaderni di poesia diretta da Sereni per «La Meridiana»; Partenza da Greenwich di B. Cattafi (ed. La Meridiana); Autunno di Lalla Romano presentata ora da Carlo Bo (ed. La Meridiana, premio Villon 1954); Colori dell’anima, poesie di Giuseppe Beltramo (ed. SEI); Selva nera, poesie di Giuseppe Colli; La conversione di A. Manzoni e Enrichetta Blondel, studio di don Francesco Donati, parroco di Casirate (ediz. SESA di Bergamo).

3.IV – Tra i boschi della Valcuvia una pace antica e misteriosa. Nel sottotitolo: «Storia, sogni, memorie delle alte terre di Lombardia – Modesta epopea dell’emigrazione di un piccolo popolo oltre le Alpi e oltre i mari. Il ricordo di un’Arcadia felice – Un fulgido episodio della Resistenza». Dopo Il S. Martino dell’autunno 1946, torna il tema della Valcuvia. Si tratta di una lunga corrispondenza dove descrive la valle quasi paese per paese. «Non si apre sul lago, la Valcuvia, non sbocca a una pianura. Va dal piede del S.Martino che tocca Cantevria, fino alla stretta di Brenta, in un breve semicerchio. È una conca boscosa schiarita da poche radure, ondulata dai poggi leggeri di Cavona, Cuveglio, di Vergobbio, dai folti dorsali di Arcumeggia, di Duno e di Azzio. A metà del semicerchio Canonica apre il tondo pianoro, il verde specchio d’erbe chiare e di acque dove la valle respira all’incrocio dei venti. Da Canonica a Cuvio corre l’unica strada trasversale, quasi a segnare in basso lo staccarsi dei monti, e in alto l’aprirsi del ciclo in un cerchio più vasto che i crinali dei monti rinchiudono: “Gira la Valle intorno/alla bassa torre di Canonica/e al Divo suo Martino/«Cuviis Vallis» patrono”(N.d.R.: verso questo ripreso da una poesia, dedicata alla Valcuvia, scritta da Chiara e pubblicata in Incantavi, nel 1945). A chi scende dai boschi di Ferrera o dalle forre di Rancio, al contadino che alza il capo dai campi di Cunardo, al cercatore di funghi che sbuca dai frutteti sopra Cassano, al cacciatore che la imbocca a mezza costa, al viandante che la percorre, al merciaio che ritorna dai mercati di Laveno o di Luino, la Valcuvia apre i suoi umidi confini, il suo dolce riflesso di verde che varia dal noce al castagno, nel folto dove il cuculo ingannevole canta. Vista dall’altura di Bedero o dagli sbocchi della Valganna, la Valcuvia sembra in leggera salita verso Cittiglio e i colli che la separano dal Lago Maggiore, dove il cielo, schiarito dai vapori lacustri, è simile al verde, all’azzurro, ai suoni a alle voci che la valle raccoglie e chiude nella sua atmosfera …», e via di questo passo con altre descrizioni – sempre molto poetiche e romantiche – per Cabiaglio, la rocca di Orino, le stazioncine Liberty della tramvia Cittiglio-Molino d’Anna, la Villa Bozzolo di Casalzuigno con il suo parco e la fattoria lì accanto. Lunga questa descrizione anche con la considerazione che la villa è ridotta «ormai ad un eremo di una superstite signora che invoca inutilmente sostegni per i soffitti cadenti, restauri e provvidenze per la splendida dimora che le pericola addosso», Duno ed il suo tempio Votivo dei Medici d’Italia, … poi in conclusione: «La Valcuvia è una grande curva che qui volge a finire, per sfociare verso Cittiglio, al bivio per Laveno e Varese. Là corrono altre strade, vi sono altri paesi. La Valcuvia resta al di qua del confine d’aria dove affiora la strada, sprofonda leggera verso Canonica e sembra risalire oltre Cavona, chiudendo nel suo seno una pace antica e misteriosa alla quale si porge il più vigile e vivace della Valle: Duno alto a guardare le acque del Lago Maggiore…». Quella valle ritornerà poi, oltre che in numerosi racconti e romanzi – come non citare il romanzo Il Pretore di Cuvio! – e anche in un articolo, dal titolo Valle perduta, nel Corriere della Sera del 8 giugno 1973.[17] Scritto questo più breve ma sempre a carattere descrittivo, anche se meno romantico di quello de L’Italia.

24.IV – Strade di Parigi. Ricordi di Parigi e delle frequentazioni italiane anche se «gli artisti italiani che vivono oggi a Parigi sono pochi». «A rappresentare quei tempi d’oro, quando Picasso era un silenzioso spagnolo malsicuro nella lingua francese che andava offrendo disegni per le redazioni dei giornali umoristici, c’è soltanto Gino Severini, che ormai è un distinto signore con nulla di bohémien. Dei nuovi artisti c’è Tamburi che va dipingendo con bella costanza paesaggi parigini color fumo e qualche altro ‘provvisorio’ in attesa di organizzare mostre…». Certo non scopriamo qui la Parigi dei suoi futuri romanzi soprattutto quella del romanzo Il cappotto di astrakan.

3.V [VdL] – Castelli romani ed altre passeggiate domenicali di Luigi Bartolini (Cappelli); antologia della poesia del ’900 curata da Vittorio Masselli e G.A. Cibotto per Vallecchi (vol. I); Una strana gioia di vivere, poesie dal 1939 al 1950 di Sandro Penna raccolte in edizione per Scheiwiller.

22.V – Al paese del tempo passato. Scrive lasciando l’interrogativo sul nome: «La vera storia di questo paese non è mai stata scritta nei libri: nei libri figurano poche date e pochi nomi legati da lunghi discorsi che non riempiono lo spazio desolato del tempo. È un antico villaggio, antico non si sa quanto, divenuto lentamente paese e poi, in pochi anni piccola città. Viveva di pesca e di umili traffici fin da epoche lontane. Più tardi fu mercato delle valli vicine..» ed ancora: «Il paese è ormai una piccola città. Non ha più dolcezza di piccole feste o squilli d’epopee … È un paese senza storia. O la sua storia è quella delle acque e dei monti, dell’aria e del cielo, dei vivi e dei morti che salgono e scendono, un velo di terra umida e verde, al ritmo del lago che batte le rive, eterno orologio del tempo». Non lo cita per nome, non scrive quale sia questo paese, lasciando intendere addirittura che più non esista o che sia frutto della fantasia. Poi nell’articolo cita i feudatari Marliani, il passaggio di Garibaldi, il caffè sul porto coi suoi frequentatori: si tratta inequivocabilmente della sua natia Luino. Luino e Chiara, dunque binomio inscindibile, come bene si è scritto recentemente su Il Rondò;[18] Luino appare col suo nome solo una volta negli articoli di cui qui scriviamo e, guarda caso non per parlare di Luino, ma di Maccagno.

14.VI – Invito al viaggio. Descrizione dei paesaggi incontrati in un viaggio in pulmann: Sesto Calende, Domodossola, il Sempione, Iselle e Briga.

28.VI – Sull’ultimo cammello. Ricordo di un incontro col padre: «90 inverni sono come una lunga carovana di cammelli che traversa il deserto. Mio padre si sente sempre sull’ultimo cammello della fila, e senza mai guardarsi indietro, vede tutti gli altri davanti che camminano. Dietro di lui cammina soltanto la morte, della quale senza sgomento ascolta il passo…». Il padre di Chiara a quel tempo è quasi novantenne ed il figlio lo va a trovare dopo un freddo inverno, la morte lo raggiungerà, poco dopo nel 1963, l’anno dopo il successo letterario del figlio. La figura retorica dell’Ultimo cammello deve essere piaciuta a Chiara perché la riprende con lo stesso titolo in una parte di Con la faccia per terra (Firenze 1965), raccolta di scritti, tutti ispirati dalla figura del padre siciliano e di un viaggio in Sicilia, fatto da Chiara nel 1961.

24.VII – Visita a Francesco Chiesa. Scrive nei sottotitoli «Sta scrivendo i suoi “Racconti Puerili”». Sottotitolo: «Sereno davanti al suo lavoro passato, spesso parla delle sue opere come fossero di un altro col pudore di chi sa mescolare la vita di ogni giorno coi suoi momenti dell’ispirazione artistica». L’articolo è corredato da una fotografia di Chiesa. Viene riproposto, con lo stesso titolo, in La Prealpina di Varese del 11 agosto 1960, e poi anche in Helvetia, salve!.

19.VIII – Il porto della Gabella. L’articolo inizia con «Nostro servizio, Luino, 18 agosto…»; in effetti Luino è citato varie volte per descrivere le possibilità turistiche della sponda lombarda del Verbano «altrimenti detta ‘sponda magra’ per la sua povertà rispetto a quella di fronte, è di solito percorsa fino a Luino. Oltre Luino il traffico turistico si assottiglia per difetto di ‘circolarità’: nuovo termine per indicare la possibilità del ritorno per strada diversa da quella fatta per andare. Da Luino, chi è arrivato da Milano-Varese, può tornare attraverso Laveno, Cittiglio, Gavirate, oppure attraverso Laveno, Reno, Angera, Sesto Calende. E da un paio d’anni attraverso Cremenaga e Ponte Tresa per la nuova strada che segue il fiume Tresa». Il porto, oggetto di questa meta turistica consigliata da Chiara, è quello che «si nasconde sotto le rocce, dopo le ultime case di Maccagno Superiore. È il Porto della Gabella: un piccolo porto abbandonato dove fino alla fine del secolo scorso facevano scalo le imbarcazioni da carico dirette in Svizzera lungo la sponda lombarda. Fra l’erba dei moli si vede ancora un cippo dove è scritto ‘Ripa Doganale’». Non ci pare che, in seguito Chiara abbia utilizzato questa descrizione per altri scritti. La sua conclusione è comunque questa: «Il Porto della Gabella, protetto dalle sue rocce e dai suoi aspri accessi, forse resterà intatto attraverso i secoli, come i Castelli di Cannero e il villaggio di San Gottardo che lo guardano dall’altra sponda».

2.IX – Andare in Spagna. Corrispondenza da Madrid ma con foto di Cordoba: «…è difficile scendere oltre la sua scorza folcloristica senza una disposizione d’animo particolare e senza avere prima capito la sua storia». Della corrida scrive:   «Un altro elemento del carattere spagnolo è adombrato nella non facilmente spiegabile pasione o aficion per la corrida …»; poi, dopo lunga dissertazione sulla storia della corrida, conclude «Così è la Spagna».

23.X – L’ultimo Montale. Recensione di La bufera e altro di Eugenio Montale, edito da Neri Pozza di Venezia.

4.XI – Ricordo di Giuseppe Zoppi. Ricordi destati dalla visita alla tomba di Broglio, in Valle Maggia; articolo corredato da fotografie della casa natale.

8.XI [VdL] – Canzoniere Italiano a cura di Pier Paolo Pasolini e Poeti minori del secondo ’800 italiano a cura di Angelo Romanò, antologie edite da Guanda; Quasi vento d’aprile di Giuseppe Villaroel.

16.XI [VdL] – L’uomo che si è inventato, raccolta di poesie di Geo Libbrecht, poeta belga (tradotto da Piero Raimondi per Maia). Le poesie di Angelo Barresi in Idia (Guanda), di Ugo Gallo, insegnante d’italiano all’estero raccolte in Diario lirico (Guanda), di Carlo Zapelloni in La terra verde per Buzzi di Stresa e di Camillo Sbarbaro in Fuochi fatui per Scheiwiller.

29.XI [VdL] – Carlo Martini rievoca la rivista La Voce (fondata da Prezzolini nel 1908) per Nistri-Lischi di Pisa; poesie di Muhammad Iqbal (poeta nazionale pakistano, morto nel 1938), tradotte da Alessandro Bausani per Guanda; Uomini e polvere di Cesare Pavese (ed. Macchia, Roma); poesie di Dino Menechini raccolte in Il Friuli, una valle per Scheiwiller.

6.XII – Lingua e cultura. Dissertazione, complicata e dotta, sul significato di cultura e del modo di esprimersi in prosa e poesia nel tempo: «Nulla è più educativo e formativo che il peregrinare a ritroso lungo la storia delle parole. Si incontrano le passioni, i sentimenti, le speranze, gli aneliti di chi ci ha preceduto nel cammino della vita, si rintraccia la coscienza stessa e l’ultimo valore della nostra civiltà».

 

1957

14.I – Duno e i suoi ‘premi’. Chiara segnala «un’originale pubblicazione» quella edita a Duno, «un paese di 145 abitanti sospeso sui fianchi del Monte San Martino in Valcuvia, che ha già fatto parlare molto di sé in questi anni con molte iniziative volte ad assicurare agli abitanti mezzi di lavoro in loco con l’erezione del Tempio votivo dei Medici d’Italia e l’anno scorso col premio letterario nazionale ‘Giorgio Borgato’ al quale si aggiungevano un premio giornalistico ed un premio per l’interpretazione teatrale. Tanto lavoro meritava di restare documentato. Ed ecco che ad opera del segretario del Premio Eugenio Tacchini e con la collaborazione di alcuni membri della commissione è apparsa una ricca monografia», poi la cronaca di quel premio letterario ed i primi tre racconti premiati. Per la cronaca quel premio si chiamava Noci d’Oro  e durò sino al 1965, allorché si decide di spostarne la sede a Lecco.[19]

24.II [VdL] – Il nido sotto la gronda di Filippo Valenza, romanzo di ambiente meridionale (Rebellato) dove, nella trama, si ricorre alla provvidenza manzoniana; Levania e altre poesie di Sergio Solmi (ed. Mantovani) con una nota introduttiva di Vittorio Sereni.

3.III [VdL] – Come diventare scrittore di successo di Bruno Corra: «Ma il Corra ha svelato anche qualche segreto che è dei grandi scrittori, ha spiegato “come un fatto diventa un racconto”, il che è proprio oggi una preziosa propedeutica alle ambizioni narrative di tanti giovani»; Figura, poesie di Renato Giarda (ed. Maia); poesie di Michele Vincieri (ed. Maia); il romanzo di Giuseppe Villaroel; le poesie di Emilia Villoresi raccolte in Luce radente per Schwarz di Milano.

25.IV [VdL] – Due libri delle edizioni Corticelli di Milano, il romanzo Io e la mamma di Kathryn Forbes e Giovannone e il prete di Sylvain Roche dove «si ricrea l’atmosfera alla Don Camillo».

16.V – Il turismo sociale e la motorizzazione, un fenomeno economico della massima importanza. Argomento affrontato partendo con una citazione del discorso di papa Pio XII del 30.03.1952 che così recita: «lasciare per un tempo lungo o breve la propria dimora, le occupazioni quotidiane, le proprie relazioni, per andarsene, se non alla ventura, almeno attraverso una quantità di eventi imprevisti; prendere contatto con usanze, tradizioni o pregiudizi completamente estranei, od anche opposti alla mentalità ordinaria».

14.VI – Un altro paesaggio. Questo “altro” paesaggio è quello «dell’udito. Un paesaggio che è situato dentro quello visibile, ma che è fatto di suoni, di rumori, di voci»; e poi ricorda il fischio del tram che ora non c’è più dopo che le tramvie delle valli sono state soppresse; e conclude: «Dal paesaggio urbano è scomparso quel fischio e tutto quanto di agreste e montanino veniva in città col tram, come nella corrente di un vento giornaliero».

5.VII [VdL] – La vigna vecchia di Leonardo Sinisgalli; poesie scritte tra il 1915 ed il 1945 di Giovanni Titta Rosa; Il falso e il vero verde di Salvatore Quasimodo (12 poesie e alcune traduzioni), ristampate nella collana ‘Lo specchio’ di Mondatori; Il tempo è uguale (ed. Mazzocchi), versi di Edvige Pesce Gorini; La villa ed altre poesie di Gian Carlo Artoni (ed. Mantovani).

21.VII – Nella Lucca moderna Ilaria non può riposare. «Dentro il Duomo, Ilaria del Carretto dorme il suo sonno secolare…», fuori s’impone l’interrogativo «Come salvare il vero volto e il fascino delle antiche città italiane dall’assalto della civiltà motorizzata e dell’urbanistica razionale?».

2.VIII [VdL] – Dopo la luna, poesie di Vittorio Bodini (ed. Sciascia); Il passaggio di Enea, raccolta di versi di Giorgio Caproni (Vallecchi); Valeria Carli, nuova raccolta di poesie per Guanda; Estate d’agavi di Michele Pardo (ed. Sciascia); Le oasi della terra poesie di Angelo Ubiali (già Premio Baccelli 1956); Appuntamento con la poesia di Anna Villani (ed. La Rete).

1.IX [VdL] – I passatori e Senza approdo di Cesarina Rossi (già nota per poesie pubblicate nel lontano 1912); Il futuro ha un cuore antico di Carlo Levi sulla Russia dimenticata; Erica e i suoi fratelli e La garibaldina, opere di Elio Vittorini.

6.IX [VdL] – Segnalazione degli autori del premio Viareggio 1957 cioè Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini e Alberto Mondatori; Poemes di Luciana Frassati; le Editions De Minit di Parigi.

27.IX [VdL] – Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda; Incendio al catasto, romanzo di Carlo Montella (Vallecchi), autore di narrativa umoristica e caricaturale, Ricordi – racconti «l’ultima opera di Saba morto in questi giorni»; I canti della mia laguna di Alfonso Lanza, versi in dialetto di Chioggia, «un omaggio all’autore scomparso fatto dalla pietà dei figli».

6.XI [VdL] – Antologia di scrittori del passato curata da Emilio Cecchi; Cielo e pietra di Luigi Fiorentino, quinto suo libro in versi (ed. Maia).

12.XI [VdL] – I romanzi Domani e poi domani di Carlo Bernari e I camosci arriveranno di R.M. De Angelis, entrambi editi da Valleccchi.

4.XII [VdL] – Vocativo, poesie di Andrea Zanzotto; Incanti di Stresa e del golfo, quattordici prose poetiche dell’architetto Carlo Zappaloni, illustrate da acqueforti di Aldo Raimondi (ed. Alfredo Paulon); Dio vivo e idoli viventi, saggi di A. Beguin, J. Danielou, D. Rops, J. Lacroix, F. Mauriac, i più rappresentativi esponenti della cultura cattolica francese.

 

1958

21.I [VdL]Elio Vittorini, Diario in pubblico; Margherita Guidacci (premio Carducci 1957), Pensieri in riva al mare e Giorni dei santi (Scheiwiller).

4.II [VdL] – Ottiero Ottieri, Tempi stretti, romanzo di ambiente operaio; L’unità nella diversità, testi di nove scrittori cattolici (Turoldo, Balducci, Oxilia…) introdotti da Giorgio La Pira, preparati per il VI convegno internazionale «per la pace e la civiltà cristiana» di Firenze, poi non realizzato (ora pubblicati nei fascicoli 85-87 della rivista L’ultima di Firenze); Un secolo di poesia belga, versi di un centinaio di poeti belgi raccolti a cura di Gianni Montagna, per le edizioni Maia.

 

Gianni Pozzi

***

E con questo Chiara esaurisce la sua collaborazione con il quotidiano. Le raccolte di poesie continueranno ad essere recensite, per i primi tempi da Giuseppe Cantamessa ma senza rubrica fissa. La vetrina del libraio, per tanti anni aggiornata dal nostro attento “libraio” non viene ereditata da nessuno.

[1] Virgilio Arrigoni, nato nel 1931 a Milano, ma con il cuore in Valcuvia, ci ha lasciato nel dicembre 2003.

[2] V. Arrigoni, G. Pozzi, Piero Chiara e la collaborazione con il quotidiano cattolico “L’Italia”, articoli, corrispondenze e recensioni: la nascita di un romanziere. A ricordo della Laurea di Stefania Peregalli discussa all’Università Statale di Milano il giorno 3 luglio 2002.

[3] Andava a sostituire L’Unione, nato a sua volta nel 1907, dalla fusione di L’Osservatore Cattolico e di Lega Lombarda.

[4] Il 31 dicembre 1944 sospende le pubblicazioni (direttore Natal Mario Lugaro) per decisione del card. Schuster dopo che le autorità fasciste hanno censurato il discorso natalizio di Pio XII. In questo periodo è sostituito dal settimanale La settimana de l’Italia fino al 1 settembre 1945, allorché riprende come quotidiano.

[5]A. Majo, 1870-1970, I periodici cattolici nella diocesi di Milano, Milano 1977, M. Margotti, F. Angeli, L’Italia di Lazzati, il quotidiano cattolico milanese agli inizi degli anni ’60, Milano 1993

[6] Per la biografia di don Sonzini si vedano: Mons. Pezzoni in Calandari do ra Famiglia Bosina par or 95, Varese 1995 ed ancora A. Massarotto, Un apostolo moderno: Mons. Carlo Sonzini, canonico teologo a Varese, 1972; G. Barbieri, Don Carlo Sonzini (1878-1957). Intransigenza teologica e presenza sociale in un prete giornalista della prima metà del novecento, 1997; S. Antonioli, G. Cameroni, Carlo Sonzini: l’apostolo della stampa e della donna nelle trame del movimento cattolico italiano ( 1878-1957), Varese 1997.

[7] Accurata l’analisi di P. Macchione, in Letteratura e popolo, Varese, 1984, p. 84 (volume con breve prefazione dello stesso P. Chiara): «Chiara, che va stabilendo sempre più estesi rapporti con la cultura del tempo, in particolare con quella milanese (curerà tra l’altro la terza pagina de “L’Italia”, giornale diretto da Pisoni), sarà condirettore della stessa [La Via] e vi pubblicherà due sue poesie (sfatando così il mito, tanto caro allo scrittore luinese, che vorrebbe le sue poesie sempre pubblicate a propria insaputa)». Si veda ancora P. Macchione, 1946: il dibattito politico e culturale sul mensile varesino “La Via”, in Tracce, n. 2/1984.

[8] E. Ghidetti, Invito alla lettura di Chiara, Mursia, 1983. Testo per altro meritevole, ma in questo caso scrive soltanto: «1950, collabora alla terza pagina de L’Italia di Milano».

[9] F. Roncoroni, nota bibliografica in 40 storie di Piero Chiara negli elzeviri del Corriere, Milano 1983.

[10] P. Macchione, in Letteratura e popolo, Varese 1984, p. 29. La poesia è a p. 83.

[11] La consultazione è avvenuta presso la biblioteca del Seminario Arcivescovile di Venegono Inferiore, dove è conservata la raccolta completa del giornale, compresa l’edizione del lunedì.

[12] Cfr. M.Chiodetti, Quella ‘linea lombarda’ che partì da Varese in La provincia di Varese, 17 luglio 2002

[13] F. Di Leo, E. Frigerio, Luino vista da Piero Chiara, in Il Rondò 14-2002, p. 26. Le visite di Chiara al cimitero di Luino compaiono anche nello scritto Il tempo dei morti in Dolore del tempo.

[14] Cfr. G. Civelli, I molti nomi di Attilio Bricchi, in Il Rondò , almanacco di Luino e dintorni per il 2002, Nastro Editore, Luino 2002.

[15] Le xilografie di Del Grosso furono impresse a Luino in 140 esemplari numerati, presso la Tipografia Commerciale Artigiana. Cfr.: S. Baroli, Tipografi nel Luinese in  Editori e tipografi a Varese, Lativa, Varese 2001, p. 329.

[16] Esperienze poi riproposte in vari racconti ed anche nel romanzo Vedrò Singapore? del 1981.

[17] Articolo poi in 40 storie di Piero chiara negli elzeviri del Corriere, Milano 1983.

[18] Cfr. F. Di Leo, E. Frigerio, Luino vista da Piero Chiara…, cit.

[19] P. Piano, Il Premio Noci d’Oro ( 1956-1965), in Calandari do ra Famiglia Bosina par or 1995.