Il film della mia vita

Sono sessant’anni che mi perseguita un ritornello tutto swing con una voce un po’ fessa che modula “oh oh, cari signor – oh oh, questo è l’amor…”.

L’originale l’ho scoperto tanti anni dopo: “Continental”, canta Fred Astaire con Ginger Rogers.

La versione più recente è in un album del 2003 che raccoglie il meglio di Fred Astaire.

Potrei chiamarla colonna sonora del MIO FILM, in realtà è un brano di musica e danza che vale l’intera pellicola.

‘Cerco il mio amore’ realizzò il mio primo incontro con il cinema e non l’ho mai dimenticato perché segnò la mia vita.

Era appena finita la guerra, avevo sette anni e mamma (papà era epurato e se ne stava nel Palazzo Ducale d’Urbino trasformato in carcere per fascisti) mi aveva ‘depositato’ in casa d’amici a Orciano di Pesaro.

Una domenica – emozionante – i miei cari custodi mi portarono per la prima volta al cinema nella Rocca di Mondavio.

La storia in sé la ricordo appena: Lui che si invaghisce di Lei durante un viaggio a Londra.

Lui, Fred Astaire, lei Ginger Rogers.

La coppia regina del cinema americano, l’amore è ballo e musica, tip tap, frack, abiti di chiffon, sorrisi luminosi, volteggi eleganti.

Ambienti raffinati e felici.

Fred Astaire e Ginger Rogers in "Cerco il mio amore"
Fred Astaire e Ginger Rogers in “Cerco il mio amore”

Era del 1934 e ogni tanto la pellicola si fermava, riprendeva a fatica con la coda di musica stonata: ecco ‘Cerco il mio amore’ (per me, sempre, ‘Continental’, per questo non riuscivo a trovarlo nei testi di cinema) nel quale compariva anche Betty Grable, futura pin up amatissima dai soldati americani.

Un film di poco conto, credo, se non per quei due favolosi danzatori e la straordinaria colonna sonora che comprendeva anche ‘Night and Day’: ma a pochi mesi dalla fine della guerra era il primo concreto segno di pace che registravo dopo avere trascorso lunghi mesi sulla Linea Gotica, nei rifugi sotterranei mentre intorno cadevano decine di bombe e in cielo tedeschi e alleati ingaggiavano battaglie aeree.

M’è rimasto in mente, indelebile. “Oh oh, cari signor – oh oh, questo è l’amor…”.

Ogni tanto penso: e se ne ricavassi un film?

Italo Cucci