Il Gran Pignolo Mauro della Porta Raffo raccontato da Maurizio Canetta

Il Gran Pignolo come, in occasione del ventennale delle Pignolerie,  lo vede Maurizio Canetta

 

8 settembre 2016

 

In genere pignoli si nasce.

Mi immagino il piccolo Mauro osservare la mamma che prepara la pasta, facendole notare come il sale vada gettato quando l’acqua bolle, non prima  per fare più in fretta.

Se un giorno dovesse andare in pensione (pura fantascienza), metterebbe in crisi interi cantieri con le sue correzioni.

I pignoli non hanno buona stampa soprattutto tra i giornalisti.

Eppure sono fondamentali perché richiamano la categoria a uno dei valori essenziali: il rigore e il controllo delle fonti.

Dietro i vent’anni di pignolerie di Mauro ci sono la passione per il mestiere e la pazienza della ricerca, due doti essenziali per fare bene questo mestiere.

C’è anche il coraggio di metterci la faccia, non facendosi solo amici, intuisco.

Insieme con gli auguri una domanda e un’annotazione.

La domanda: è mai stato colto in fallo il Gran Pignolo?

L’annotazione: contrariamente all’immagine diffusa dei pignoli, Mauro è un gaudente ed è pure simpatico.

Maurizio Canetta